Pianese-Rimini 0-1, le pagelle di Cesare Trevisani
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VITALI 7. In questo frangente di stagione, così particolare, parte per la prima volta da titolare e c’è subito da lavorare. Aveva salvato la porta respingendo il tiro da cui poi nasce il rigore che para comodo su di Mignani, meritandosi che il centravanti sbarelli la respinta. Poi è tutta roba normale, con gli avanti avversari che nel finale non prendono la porta e va benissimo così. Quelle lacrime nell’uscita dalla gara di coppa diventano sorrisoni meritati a Piancastagnaio.
DE VITIS 6,5. Lì dietro i bulloni sono all’inizio più lenti del solito, con le maglie gialle che sbucano ovunque. Il mulinello toscano lo induce a spezzare la linea e non è sempre una buona idea. Nella ripresa s’aggiusta meglio e diventa un baluardo. Potenza di chi sa prima degli altri dove finisce il pallone.
GORELLI 6. L’arbitro lo pesca nel fallo in area. Difficile capire l’entità dell’intervento. Protesta parecchio e inutilmente. Poi salva miracolosamente sul traversone di Bacchin al 21’, con l’arbitro che non vede bene e accorda un angolo dal quale arriva un altro mega rischio. Lascia a fine tempo, un po’ perché non ancora a posto e un po’ per quel giallo che pesa.
LEPRI 6,5. È azionista nelle difficoltà del reparto nel primo tempo. Bene quando difende di posizione, complicato quando deve entrare nel duello. Ripresa due gradini sopra, senza sbavature e letture sempre giuste e a tempo.
LONGOBARDI 6,5. La chiamano mediana asimmetrica. Di fatto è il più alto fra quelli a supporto degli attaccanti e se produce risultati nel farsi trovare nella manovra offensiva, scopre metri alle spalle dove i senesi fanno parecchia legna. Ripresa con più attenzione difensiva e con la birra che ha, da quella parte diventa durissima bucarlo.
CONTI 7. Nicoli all’inizio procura pensieri sul fianco destro. Ci mette un po’ a prendere le misure, senza lesinare mai corsa e pressing. Pian piano ne salta fuori, confermando la quota di fosforo che possiede. Ammonito con severità anche lui. A lungo più centrale e mezz’ora finale di enorme sacrificio. É praticamente ovunque serva. Super partita.
FIORINI 6. Per lui il secondo giallo del primo quarto d’ora per un’entrata eccessiva. Dovrebbe guardare più da vicino Marchesi, invece lo lascia troppo libero di smistare e l’ex biancorosso in quella situazione sa far male. Proprio Marchesi gli pianta un pestone che pareggia i gialli. Giù anche lui nell’intervallo per evitare guai da doppia ammonizione, su un campo dove basta poco per perdere equilibrio e tempi di intervento.
MALAGRIDA 6,5. Spacca subito la partita buttandosi dentro, furbo nel proteggersi nel duello con Da Pozzo e freddo nella conclusione. Poi cerca di dare una mano al muro che cerca di arginare la squadra per contrastare l’invasione senese, ma non è più la sua partita. Riprova un guizzo in avvio di ripresa. Lascia a Garetto.
PICCOLI 7. Da quinto di sinistra, col vantaggio iniziale trova una gara intonata alle sue caratteristiche: posizione e aggressività. Ha forza nelle gambe ed è fra i più positivi sia nel difendere che nel contrattaccare. Ricorre al destro per tirare da fuori e la base del palo gli nega il gol. Nell’arrocco finale è fra i più svegli e attenti ad artigliare ogni palla sporca.
UBALDI 6,5. Il suo arretramento apre il buco nel quale il Rimini costruisce il vantaggio, ed è bravo lui a pescare Malagrida in profondità. Non disdegna la battaglia, spesso ne esce penalizzato dal pessimo arbitro Caruso, ma non s’arrende mai. Tanto lavoro, ma anche qualche pasticcio e al 67’ l’occasione era d’oro. Lascia a Cioffi.
PARIGI 6,5. Serve lottare ed è la sua partita. Più perno che pungiglione, con difficoltà nel fraseggio offensivo. Procura tanti fastidi perché non c’è una palla che non vada a contestare. Mancano le conclusioni, ma anche stavolta chiude dopo aver dato tutto e di più.
LOMBARDI 6,5. Nella ripresa servono cingoli sul terreno di Piancastagnaio e Buscè sceglie i suoi, fermi da un po’ ma evidentemente ritenuti i più affidabili fra quelli in garage. Scivola per recuperare un pallone, arriva sulle gambe dei gialli e altra ammonizione. Porta in campo quel che serve, con giudizio, senza strafare, e porta a casa la meritata pagnotta.
BELLODI 6,5. Il suo ingresso accentua l’aggressività in marcatura e là dietro i bulloni si serrano per bene. Sembra il pescatore a strascico che dopo aver tenute le reti larghe comanda la stretta finale che strozza ogni velleità avversarie.
CIOFFI 6. Entra quando c’è campo disabitato per galoppare e provare a chiudere la gara. A dire il vero è un impatto un po’ pigro. Sua la serpentina che conduce palla a Piccoli e al palo.
GARETTO 6. Servono energie e fresche, si piazza sul centrosinistra e bada al sodo. Non attentissimo nella gestione della palla, ma quei minuti finali sono complicati.
Cesare Trevisani