Mentre in carcere si svolge l’interrogatorio a Louis Dassilva emergono nuovi dettagli dal lungo interrogatorio del 4 marzo scorso a Manuela Bianchi, da cui la nuora di Pierina Paganelli è uscita indagata per favoreggiamento. Il tutto è riportato nero su bianco su trecento pagine di verbale. Dopo tre ore, scrive l’Ansa, la Bianchi ha deciso di dire dettagli ancora mai emersi. In particolare è stata la domanda: “Lei è indagata di favoreggiamento e ci sono delle cose che lei può sapere solo perché gliele ha dette l’assassino oppure era li mentre uccidevano sua suocera. Quindi su questa cosa e di cosa le ha detto Dassilva ci deve dire la verità. Cosa le ha detto di sotto in garage?” a spingerla a raccontare al sostituto procuratore Daniele Paci ciò che le disse Louis Dassilva. “Mi dice – riferisce la Bianchi – che c’era una persona a terra tra le due porte tagliafuoco e di andare a chiamare il ragazzo moldavo. Avevo capito che lui l’aveva già vista. Però li per li non ho capito altro ed il suo consiglio era di passare di li e di stare zitta e di non dire che l’avevo vista. Anzi mi ha detto proprio così però non ho capito il motivo“. E’ questo il passaggio cruciale dell’interrogatorio.
Le dichiarazioni della Bianchi erano state introdotte da una precisazione della stessa nuora che aveva sostenuto come i suoi ricordi fossero offuscati. “Non riesco a capire cosa mi sta succedendo. Tant’è vero che mi sono fatta fare dallo psichiatra, una ipnosi, usata per lo stress post-traumatico“. Tra le lacrime racconta che Dassilva le disse di abbracciare il ragazzo moldavo del primo piano per sviare i sospetti dalla loro relazione. Il pm le chiede “ha detto come l’ha colpita? E la nuora risponde “no è una cosa che ho capito da sola, dopo aver capito che era lei e dopo aver visto quanto fosse caricato in quel periodo e come fosse nervoso per i conflitti con mia suocera. Io la certezza di quello che aveva fatto non l’ho mai avuta da lui. Io per quello che sto dicendo adesso mi sto rovinando. Se lui me lo avesse detto, io lo avrei detto forse subito che era stato lui a voi. Io il dubbio che fosse stato lui l’ho sempre avuto“.