Chi pensava che Manuela Bianchi, ora indagata per favoreggiamento, potesse scaricare Louis Dassilva, addossandogli la responsabilità dell’omicidio di Pierina Paganelli, si sbagliava. Agli inquirenti, però, la nuora di Pierina ha fornito una versione inedita di quanto accaduto il mattino del ritrovamento del corpo senza vita della suocera. Tra lunghe pause, momenti di pianto e non ricordo, ha raccontato che il 4 ottobre 2023, prima di chiamare i soccorsi, avrebbe incontrato l’ex amante nel garage di via del Ciclamino. Dassilva sarebbe stato lì ad attenderla per avvertirla della presenza di una donna morta dietro la porta tagliafuoco, dicendole poi di stare tranquilla e non urlare. Non le avrebbe mai detto, però, che quel cadavere era di Pierina Paganelli. Una ricostruzione che il pubblico ministero Daniele Paci e gli investigatori della Squadra Mobile di Rimini stanno verificando con attenzione. Ieri (martedì), nelle oltre 12 ore di interrogatorio, la Bianchi – assistita dall’avvocatessa Nunzia Barzan e dal criminalista Davide Barzan – ha iniziato a raccontare quello che sa, ma, secondo gli investigatori, non ancora tutto.
Per gli avvocati di Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, invece la versione fornita dalla nuora di Pierina non è credibile. La difesa al momento resta concentrata sull’esito preliminare dell’incidente probatorio sotto la Cam3, che ha certificato l’incompatibilità tra la statura dell’ignoto e quella del senegalese. Oggi i legali hanno incontrato Dassilva in carcere per aggiornarlo sugli ultimi sviluppi. La sensazione è che presto potrebbero chiedere al gip Vinicio Cantarini la scarcerazione del loro assistito.
Sulla Cam3 e la validità della perizia promettono battaglia gli avvocati dei figli della vittima, Monica e Marco Lunedei, che pretendono vengano analizzati anche gli altri parametri oggetto dell’esperimento giudiziale, come la pigmentazione della pelle, la retroflessione della spalla destra e l’andatura della camminata: “La famiglia della signora Paganelli – dicono i Lunedei – sta metabolizzando in queste ore le indiscrezioni trapelate sull’avanzamento dell’indagine, non tanto con riferimento all’unico dato parziale e non ancora definitivo diffuso nell’ambito dell’esperimento giudiziale sulla oramai famosa “Cam3″, in relazione al quale si chiede prudenza e si attende il prosieguo dell’accertamento, ma soprattutto con riferimento al presunto coinvolgimento della signora Bianchi a titolo di favoreggiamento personale. In attesa di conoscere gli elementi alla base della sua iscrizione nel registro degli indagati, i nostri assistiti riconoscono l’importanza dei chiarimenti forniti dalla Bianchi agli inquirenti ai fini della verità”.