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la tragedia di capodanno

La "prova dello stub" rivela: Sitta colpito a distanza ravvicinata

In foto: i tragici fatti di Villa Verucchio @adriapress
i tragici fatti di Villa Verucchio @adriapress
di Lamberto Abbati   
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lun 3 mar 2025 18:14 ~ ultimo agg. 18:17
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Muhammad Sitta è stato colpito a distanza ravvicinata. E’ quanto emerge dalla “prova dello stub” effettuata dai Ris di Parma, un test che serve a rivelare i residui lasciati da un colpo d’arma da fuoco sul corpo e sui vestiti di una persona. Confermata la ricostruzione iniziale, quella secondo cui il comandante della Stazione dei carabinieri di Verucchio, Luciano Masini, attualmente iscritto nel registro degli indagati (come atto dovuto) per eccesso colposo di legittima difesa, ha sparato all’accoltellatore egiziano quando quest’ultimo era a pochi metri da lui.

I risultati del test, infatti, effettuati sui vestiti di Sitta e sulla divisa del luogotenente, hanno collocato il 23enne nordafricano nella cosiddetta “nuvola di fumo” creata dallo sparo, quella secondo cui un soggetto si troverebbe ad una distanza compresa tra i 30 centimetri e qualche metro. Dopo avergli intimato più volte di fermarsi e gettare l’arma, e dopo essere arretrato di alcuni metri, il comandante Masini (assistito dall’avvocato Tommaso Borghesi) non avrebbe potuto far altro che aprire il fuoco all’indirizzo di Sitta, che si stava scagliando contro di lui brandendo un grosso coltello da cucina. Complessivamente, sono stati 12 i proiettili esplosi dalla pistola d’ordinanza. Due sono rimbalzati a terra e hanno raggiunto il 23enne alle gambe, mentre altri cinque lo hanno centrato al corpo: uno alla spalla destra, gli altri tra torace e capo.

Per chiudere le indagini il pubblico ministero dovrà attendere gli esiti definitivi dell’esame autoptico, per i quali è stata chiesta una proroga di 30 giorni, e quelli sulla perizia balistica, che stabilirà in maniera più accurata la distanza intercorsa tra i due al momento degli spari e la direzione dei colpi.