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Tosi: mi vogliono cacciare

Incompatibilità Tosi, tutto rinviato. Tensione Gobbi-Paolini, per la sindaca "nessun complotto"

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 8 minuti
ven 28 mar 2025 12:41 ~ ultimo agg. 31 mar 09:45
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L’incompatibilità della consigliera Renata Tosi, ultimo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale di Riccione, non è stato affrontato. La vicenda è quella che vede la ex sindaca chiamata dal comune a risarcire oltre 80mila euro di rimborsi legali anticipati nell’ambito dei procedimenti relativi alle contestazioni sul cantiere per il Trc, all’epoca del suo primo mandato da prima cittadina. Nonostante il parere ministeriale chiesto a giugno per dirimere la questione sia arrivato, in apertura di seduta il presidente Simone Gobbi ha motivato il rinvio puntando il dito sul consigliere di Fratelli d’Italia Stefano Paolini presidente della commissione controllo e garanzia accusato di negligenza per non aver convocato in tempo utile la commissione sul tema (nonostante l’arrivo della documentazione). “Un comportamento gravissimo non solo nei modi” – commenta Paolini, che in aula non ha avuto possibilità di replicare. “Se fossi stato negligente e Gobbi dalla parte della ragione non capisco perché abbia ritirato il punto che era relegato alle ore piccole”. Paolini accusa poi Gobbi di non essere “supere partes” e contesta il fatto che il parere ministeriale sia stato diffuso alla stampa dalla maggioranza proprio prima del consiglio. Solidarietà al consigliere arriva dal segretario delle civiche di centrodestra Fabrizio Pullè: “parole violente e fuori luogo” quelle di Gobbi – attacca, evidenziando anche presunte violazioni del regolamento.

Ma il dibattito impazza anche sul parere che, in base a quanto riportato dalla maggioranza (vedi notizia), sancirebbe la fondatezza della procedura di contestazione, con la Tosi chiamata quindi a regolarizzare la sua situazione per restare consigliera. La sindaca “Angelini mi vuole cacciare – scrive la ex prima cittadina – “perché a lei, così come al suo cerchio magico, io non piaccio perché a loro non piacciono le idee altrui e il confronto. Il tutto contro lo democrazia e il legittimo voto di chi mi vuole in consiglio”. “Nessun complotto” – ribatte invece Daniela Angelini secondo cui i fatti sono chiari e “nessuno potrà cancellare il debito che Renata Tosi ha nei confronti del Comune di Riccione se non lei stessa, saldandolo”. La sindaca ricorda l’esistenza di una proposta transattiva per la rateizzazione del debito. “Avremmo preferito tutti evitare di regalarle questa vetrina in cui lei ha scelto di interpretare il ruolo di vittima” conclude la Angelini.

Incompatibilità Tosi, rinvio e polemiche. Scontro Gobbi-Paolini


Tutti gli interventi

Renata Tosi

La Sindaca Angelini mi fa causa affinché un giudice decida se io devo restituire le somme ricevute quale anticipo nelle cause del TRC.
E se dovesse essere che io perdo sicuramente pagherò.
Ora la maggioranza è in grande difficoltà perché ha capito che con questa causa il sindaco Angelini voleva solo mandarmi via dal consiglio comunale e quindi mi chiedono di anticipare l’esito del nuovo giudizio di causa per togliergli le castagne da fuoco.
L’Angelini mi vuole cacciare dal consiglio comunale perché a lei, così come al suo cerchio magico, io non piaccio perché a loro non piacciono le idee altrui e il confronto.
Il tutto contro lo democrazia e il legittimo voto che oggi mi vuole in consiglio comunale.
A Riccione vince l’arroganza del potere e la debolezza di questa amministrazione
Io non mollo !!!

Daniela Angelini

In apertura del consiglio comunale di ieri sera, ho preso atto della decisione del presidente del Consiglio comunale di rinviare la trattazione dell’incompatibilità della consigliera Renata Tosi alla prossima seduta di consiglio. Un gesto non dovuto, perché le procedure sono state svolte correttamente, ma che posso considerare opportuno nella misura in cui potrà servire alla minoranza a ritrovare la necessaria serenità per discutere di una questione così delicata. La stessa consigliera Tosi mi accusa – cito testualmente – di non volere il confronto, di strappare, di forzare, di voler cacciare la minoranza. Identiche argomentazioni che porta il suo legale, che poi è anche il segretario delle Liste civiche di centrodestra. E’ così che questa minoranza, lo dico con rammarico, concepisce la politica: uno scontro permanente, il dito sempre puntato verso l’altro, nessuna oggettività sui fatti di cui si sta dibattendo. Ma quali sono i fatti? Renata Tosi, quando faceva la sindaca di Riccione, ha avuto delle cause per le quali ha chiesto e ottenuto il rimborso delle spese legali da parte del Comune di Riccione. Cause che però ha perso o se preferisce non ha vinto. E dunque a quei rimborsi, a chiusura delle cause, non ha diritto, tanto che l’assicurazione non li ha coperti. Di conseguenza il Comune di Riccione ha chiesto a Renata Tosi la restituzione delle somme ricevute. La consigliera però non ha ancora inteso saldare il suo debito con il Comune di Riccione che di conseguenza – il Comune, non la sindaca in carica; l’Ente, non una figura di rappresentanza politica – si è trovato nella condizione ineludibile di intentarle causa. Trovandosi in una condizione di lite pendente nei confronti del Comune di Riccione, Renata Tosi, continuando a non saldare il suo debito, si è trovata in una condizione di incompatibilità come consigliera comunale. Un fatto oggettivo. Ecco perché il caso è finito in discussione in consiglio comunale, lo scorso giugno: perché i consiglieri sono chiamati a esprimere un giudizio sulla compatibilità, l’opportunità o meno di Renata Tosi di restare a svolgere il ruolo di consigliera comunale. Proprio su sollecitazione della minoranza, il presidente del Consiglio comunale, previo confronto con il Segretario comunale durante la seduta del 27 giugno del 2024, ha chiesto un parere al ministero dell’Interno affinché la valutazione fosse la più oggettiva possibile. Il Ministero dell’Interno, lo scorso gennaio, ha chiarito in modo inequivocabile  ai fini della valutazione dell’eventuale esimente rispetto alla procedura di incompatibilità,  che la restituzione delle somme anticipate dal Comune per le spese legali sostenute da Renata Tosi non è un fatto riconducibile all’esercizio del mandato amministrativo, bensì a una questione patrimoniale personale, senza entrare tuttavia nel merito della causa, com’è giusto che sia. Traduco meglio, Renata Tosi è tenuta a restituire le somme pagate visto l’esito delle cause, chiudendo così la lite pendente nei confronti del Comune di Riccione. Non con la sottoscritta – nonostante Renata Tosi ci tenga a personalizzare lo scontro – ma con il Comune di Riccione. I fatti sono questi. Non altri. Comprendo che chi non ha altre argomentazioni possa trovare efficace buttarla in rissa, alzare i toni, accusare gli avversari politici e contribuire ad allargare quella profonda frattura sociale con cui purtroppo deve fare i conti la città di Riccione. Ma i fatti sono questi e né io né chi verrà dopo di me potrà cambiarli, nessuno potrà cancellare il debito che Renata Tosi ha nei confronti del Comune di Riccione, cioè di tutti i riccionesi, se non lei stessa, saldandolo. Esiste anche una proposta transattiva, formulata dal Comune, che prevede la rateizzazione del debito e la cancellazione della causa al pagamento della prima rata. Quindi non c’è nessun complotto, non esiste alcuna congiura di palazzo. C’è semplicemente un debito che va saldato altrimenti Renata Tosi resterà incompatibile rispetto al ruolo di amministratrice del Comune di Riccione. Oppure vogliamo sostenere che anche il ministero dell’Interno, a guida del centrodestra, ha deciso di prendere parte a questo complotto? Ben venga la scelta di rinviare alla prossima seduta la trattazione di questo punto, ma l’auspicio è che all’interno delle istituzioni si discuta di fatti, nella loro oggettività, e non si pensi di trasformare una causa per un debito nei confronti dei cittadini di Riccione come il tentativo di zittire una voce scomoda. Mi creda Renata Tosi, avremmo preferito tutti evitare di regalarle questa vetrina in cui lei ha scelto di interpretare il ruolo di vittima. Ma ha fatto tutto da sola, intentando cause che si sapeva benissimo che avrebbe perso in partenza, e non pagando il suo debito verso la collettività. 

Stefano Paolini

Nella mia lunga militanza politica nemmeno i peggiori avversari hanno usato un trattamento nei miei confronti come quello che il presidente del Consiglio comunale ha tenuto l’altra sera. Gravissimo non solo nei modi. Forse qualcuno dovrebbe ricordare a Gobbi che il ruolo che ha nel civico consesso non è collegato alla maggioranza che governa, ma a tutti. Lui è e deve essere il presidente di TUTTO il Consiglio comunale e non solo della parte che gli interessa. Ci sono molte cose incomprensibili sul suo operato dell’altra sera. Se io fossi stato negligente e lui dalla parte della ragione, così come mi accusa, non capisco perché abbia ritirato il punto 10 dell’ordine del giorno del Consiglio riguardante l’incompatibilità della Tosi e relegato alle ore piccole…
Gobbi parla di rispetto delle istituzioni quando è lui stesso a non voler minimamente rispettare i consiglieri della commissione. Lui deve essere sempre e comunque super partes per il ruolo che ricopre e invece, preso in castagna, cosa fa? Minaccia? Non tollererà più che cosa? Noi facciamo opposizione e continueremo a farla, non siamo sudditi né di sua maestà Gobbi (figuriamoci…) né della regina Angelini. Sentirmi dare del negligente e poi impedire di farmi intervenire per fatto personale è quanto di più grave possa aver fatto. Senza dimenticare che prima ancora che venisse informato il Consiglio, qualcuno dei suoi ha messo al corrente un organo di stampa (che ha diffuso subito la notizia) della decisione del Consiglio di Stato sulla Tosi. Così mentre noi avremmo dovuto discutere in Aula di questo, la notizia era già stata fatta rimbalzare sui media locali. Bella roba! Complimenti! Questo è il vostro modo di amministrare e di fare politica? Saranno gli elettori a decidere, ma personalmente condanno le parole, il tono, l’arroganza con cui Gobbi si è rivolto a me.
Cosa avrei voluto dire se mi fosse stata data la parola? Volevo segnalare il furto di democrazia che questa maggioranza targata Pd ha commesso sull’intera vicenda Tosi. Come centrodestra, lo ricordo a Gobbi e ai suoi sodali, rappresentiamo una parte importante dei riccionesi che hanno votato per un’alternativa chiara e forte a questa maggioranza e alla sinistra. E quella parte di cittadini merita rispetto. Avremmo dovuto affrontare la questione in commissione prima di venire a parlarne in Consiglio. Ho inviato mail, ne ho fatto richiesta ma come atto d’imperio il presidente del Consiglio comunale e questa maggioranza hanno deciso così dopo 3 mesi di assenza del Consiglio stesso e dopo aver nascosto per 3 mesi il parere del Ministero, cosa che avevamo chiesto noi durate l’ultima commissione di garanzia. Da capogruppo di Fratelli d’Italia, partito oggi alla guida del Governo, mi chiedo: perché tutto questo? Perché non è stata data la possibilità ai membri della commissione di esaminare la questione con tranquillità e trasparenza? Perché questo furto di democrazia (mi ripeto) e questa mancanza di rispetto verso un consigliere comunale come Renata Tosi, ex sindaco per 8 anni, una donna che si è sempre battuta per gli interessi di Riccione? Non ci sono state risposte a queste domande perché non me le hanno fatte nemmeno porre. Ma la risposta è comunque: Gobbi, la Angelini, la maggioranza, il Pd hanno tutti paura del dibattito dimostrando così ancora una volta scarsa trasparenza. Ma se pensano di poterci intimorire si sbagliano di grosso. Noi andiamo avanti certi come siamo della bontà del nostro agire”.

Simone Gobbi

Ieri ho deciso di agire per garantire alla consigliera Tosi, con il rinvio della pratica al prossimo consiglio comunale, un ulteriore passaggio e approfondimento in commissione

Un gesto che non era dovuto, avrei infatti potuto tranquillamente farla discutere nella seduta di ieri come da regolamento e come da tutti i pareri, ma per il senso di profondo rispetto che nutro verso tutti i consiglieri eletti dal popolo anche di altro colore politico non l’ho fatto

Ho voluto tendere la mano per garantire una volta di più il diritto di esprimere con ancora più tempo le memorie difensive della consigliera coinvolta

Una pratica che, gia iscritta all’ordine del giorno all’unanimità di tutti i capigruppo (lui compreso!) svoltasi in data 20 marzo, avrei potuto trattare ieri sera tirando diritto

Ma dopo aver letto le parole false e vergognose del consigliere Paolini non posso tacere la verità, proprio da lui che ha disertato la commissione di lunedì scorso, andandosene quando doveva presiederla! Costringendo gli uffici ad una nuova convocazione che ricordo è pagata con soldi pubblici

Lo stesso Paolini che, come risulta dagli atti degli uffici affari generali, è stato chiamato fin dal 13 marzo a convocare la commissione e che sapeva dover convocare entro il 27 marzo

Le frasi e la figura che fa oggi sono talmente pessime che non capisco come non possa rendersene conto dato che tutti possono vedere la seduta di ieri sera che è interamente registrata e visibile a tutti

Capisco che la verità faccia male, ma inventarsi cose che ahimè sono smentite dalla verità dei fatti non fa onore ad un consigliere comunale del quale avevo anche tanta stima

Fabrizio Pullè

Siamo davvero rimasti esterrefatti per il violento attacco lanciato questa sera in Consiglio Comunale dal Presidente del Consiglio Comunale, Simone Gobbi, contro il consigliere di Fratelli d’Italia e coordinatore Stefano Paolini.
Le parole usate sono state violente ed assolutamente fuori luogo; non degne di un Presidente del Consiglio Comunale.
Piena solidarietà all’amico Stefano, che si è dimostrato un Signore a non arrabbiarsi.
Paolini, a cui oltretutto non è stato dato nemmeno il diritto di parola per fatto personale, in palese violazione (ancora) del regolamento del Consiglio Comunale.
Comprendo che in maggioranza regni sovrana un po’ di confusione, e che il tema sollevato del “rifiuto d’atti di ufficio” abbia forse richiamato chi di dovere ad una maggiore legalità da mantenere nell’iter per cacciare Renata dal Consiglio Comunale.
Ma accusare Paolini di perdere tempo, quando è da sei giorni che lo stesso ha convocato la Sua commissione e si è dovuti andare sui giornali per avere un riscontro da parte degli Uffici del Comune (peraltro dopo una figura barbina di una commissione annullata per mancanza del numero legale), fa davvero arrabbiare.
La pratica per l’esclusione di Renata Tosi dal Consiglio Comunale è, per il momento, stata ritirata.
Rimandata.
Ancora una volta, con un errore procedurale da parte del Presidente Gobbi (non doveva essere ritirata durante le “comunicazioni istituzionali”).
Il Presidente Simone Gobbi, purtroppo, si sta dimostrando spesso inadeguato nel proprio ruolo, e non lo si percepisce “super partes”.
E lo dico con dispiacere, avendo sempre pensato che la sua persona fosse corretta in quel ruolo di garante terzo.