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In via Ducale smog come nel resto del centro. Il monitoraggio Arpae

traffico nel Rione Clodio

In via Ducale a Rimini l’inquinamento ha valori in media con gli altri luoghi del centro. A dirlo è il monitoraggio effettuato da Arpae, in seguito alla richiesta del comune di Rimini. Come noto i residenti del Rione Clodio lamentano, oltre al traffico impattante sulla vita quotidiana, anche alti livelli di smog. Il monitoraggio è stato effettuato sia a in periodo estivo che invernale nel corso del 2024. In particolare la stazione mobile è stata posizionata dal 7 novembre al 13 dicembre in via Ducale 7, mentre i campionatori diffusivi sono stati posizionati, oltre che sopra il laboratorio mobile, all’inizio di Corso D’Augusto e in via Clodia.
Le concentrazioni di particolato PM10 rilevate con il laboratorio mobile  hanno un andamento simile a quelle misurate nelle stazioni di rilevamento delle altre zone della città. Durante la campagna di misurazione invernale si sono registrati 7 giorni con superamento di 50 μg/m3, dato in linea sia con le rilevazioni della stazione fissa di parco Marecchia sia con quelle di via Flaminia. Le stime di lungo periodo stimano per il 2024, nella postazione di Via Ducale, sia il rispetto del limite della media annuale, sia il rispetto del limite di breve periodo (numero di giorni con concentrazioni più elevate).
Anche rispetto al biossido di azoto la concentrazione risulta sempre entro i valori limite stabiliti per legge, senza alcun superamento registrato, con valori inferiori a quelli registrati dalla  stazione di via Flaminia.
Rispetto al benzene il valore medio è pari a 1.7 μg/m³. Considerando che il periodo invernale è quello più critico per questo inquinante e che il limite annuale è di 5 μg/m³, si stima che la concentrazione media annua resti sotto il limite previsto dalla normativa.
Anche i dati rilevati dai campionatori diffusivi collocati anche all’inizio di Corso d’Augusto e in via Clodia, che hanno misurato solo biossido di azoto e benzene (inquinanti tipici del traffico veicolare) hanno stimato il rispetto delle concentrazione medie annue.
Le analisi mostrano, quindi, che i valori degli inquinanti dalla stazione mobile posizionata sul viale “rientrano nei valori medi annui e sono equiparabili quando non inferiori a quelli riscontrabili dalle altre stazioni di rilevamento cittadine” .
Il monitoraggio di Arpae su via Ducale – commenta l’assessore all’ambiente del comune di Rimini Anna Montinici permette di avere ulteriori conferme rispetto ai dati e alle indicazioni che già avevamo avuto in passato rispetto alla qualità dell’aria, confermandoci come il tema dell’inquinamento e del superamento dei livelli minimi di PM10 non sia da circoscrivere ad alcune aree specifiche, ad alcune vie, ma è una questione che interessa il contesto urbano nel suo complesso e come tale va approcciata e affrontata. Sull’inquinamento dell’aria per altro come è noto non incide solo il traffico di veicoli motorizzati, ma nel periodo invernale anche (soprattutto) i metodi di riscaldamento domestico. Volendo allargare il ragionamento, Rimini va considerata nell’ambito del bacino di riferimento della pianura Padana, che per caratteristiche anche morfologiche risulta maggiormente esposta ai fenomeni di inquinamento ambientale. Questa premessa per riaffermare come, a prescindere dalle rilevazioni di Arpae che confermano come i valori riscontrati in via Ducale siano nei limiti medi annui e in linea con quanto riscontrato dalle altre postazioni fisse presenti sul territorio, sia volontà di questa Amministrazione continuare ad affrontare il problema, senza tralasciare alcuna azione utile.
Sulle risposte per mitigare il problema non si fa alcun riferimento a possibili vie alternative verso mare a via Ducale: “Rispetto alla vivibilità del centro storico i primi importanti risultati li abbiamo già ottenuti con la pedonalizzazione del Ponte di Tiberio che, oltre a salvaguardare un patrimonio storico culturale di altissimo pregio, ci ha permesso di ridurre in maniera importante il traffico di attraversamento del centro, obiettivo prefissato dal PUMS (prima della pedonalizzazione, sul ponte Tiberio transitavamo oltre 12.500 veicoli al giorno) e di decongestionare alcune aree densamente abitate. Una messa in protezione del centro storico che proseguirà con la prossima attivazione in modalità di pre-esercizio della nuova zona a traffico limitato, su cui si innestano altre azioni a medio-lungo periodo – come gli investimenti sulle infrastrutture di mobilità sostenibile alternativi alle auto, il prolungamento del Metromare, la fluidificazione della Statale 16 che vanno nella direzione di una riduzione dell’impatto del traffico veicolare sulla vivibilità dell’intera città e di una promozione dell’aumento dell’uso dei mezzi sostenibili”.
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