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le precisazioni

Il professionista salito sul tetto: 'mai pensato di buttarmi, solo una protesta'

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 13 mar 2025 11:52 ~ ultimo agg. 11:55
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Una protesta ostruzionistica ma senza altre intenzioni. In merito alla vicenda dell’uomo salito sul tetto di un condominio a Rimini (vedi notizia), il diretto interessato fornisce la propria versione per chiarire diversi punti.

Sulla presunta intenzione di volersi gettare: “Sono salito sul tetto, mi sono seduto in una zona lontana dal bordo e lì sono rimasto per il tempo indicato. Mai e poi mai ho minacciato di buttarmi, anzi, prima di salire ho dichiarato ai presenti le mie intenzioni e cioè che sarei salito sul tetto semplicemente per fare ostruzione alla ditta che doveva iniziare i lavori. Dato che erano già state chiamate le forze dell’ordine in precedenza (due volte anche da me stesso) ho fatto presente a chi stava chiamando le forze dell’ordine di non dichiarare che minacciavo di buttarmi in quanto non era mia volontà. A quel punto sono salito sul tetto”, racconta il professionista.

E non c’è stata necessità di alcuna trattativa, specifica: “Sono salito sul tetto condominiale e ci sono rimasto per circa 10 o 15 minuti. Sono sceso senza nessuna trattativa, quando ho sentito arrivare le Volanti”.

Nel merito specifico delle motivazioni della sua contestazione: “Sui lavori di manutenzione straordinaria del tetto era in corso un procedimento giudiziario da circa due anni. In particolare una ATP R.G. n. 1263/2023 già depositata dal CTU al tribunale di Rimini che da ragione alle mie richieste. Dato che in condomini non avevano accettato i lavori previsti dal tecnico del tribunale di Rimini mi sono visto costretto a iniziare una causa di merito ancora in corso R.G. 1902/2024. I condomini, in palese violazione delle normative, avevano intenzione di iniziare i lavori senza richiedere l’autorizzazione al giudice e facendo dei lavori differenti da quelli previsti dalla CTU nominato dal tribunale di Rimini”.

“Questi sono i motivi per i quali, mi sono sentito in diritto di protestare facendo ostruzione. Mai e poi mai ho minacciato di buttarmi e mai e poi mai ho messo in pericolo la mia vita o quella altrui”, ribadisce l’uomo: “dato che la ditta dei lavori non riusciva ad iniziare i lavori e la polizia non arrivava qualche presente avrà telefonato alle forze dell’ordine dichiarando che minacciavo di buttarmi. Cosa non vera”.