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colpo di scena

Il gip chiede il confronto in aula tra Manuela e Louis, ma Dassilva rifiuta

In foto: Manuela Bianchi esce scortata dal palazzo di Giustizia (foto Migliorini)
Manuela Bianchi esce scortata dal palazzo di Giustizia (foto Migliorini)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 26 mar 2025 22:28 ~ ultimo agg. 27 mar 12:02
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Il colpo di scena nel corso della seconda giornata dell’incidente probatorio di Manuela Bianchi avviene nel tardo pomeriggio, quando il giudice per le indagini preliminari, Vinicio Cantarini, domanda alle parti la disponibilità a sottoporsi ad un confronto in aula. Mentre la nuora di Pierina Paganelli si dice pronta, Dassilva, a capo chino, con lo sguardo basso, si sottrae, come concordato con i suoi legali, Riario Fabbri e Andrea Guidi, che più tardi motiveranno così la decisione: “Non è assolutamente un’ammissione implicita di colpevolezza – dicono –, abbiamo deciso di opporci al faccia a faccia perché al momento non sono stati ancora depositati tutti gli atti d’indagine. Un domani, nel corso processo, quando avremo in mano tutte le carte, Louis non avrà problemi a confrontarsi con Manuela, ma oggi non era il momento opportuno”. Una mossa, quella del gip, per cercare di mettere la difesa con le spalle al muro e fare uscire allo scoperto Dassilva.

Secondo giorno di incidente probatorio per Manuela Bianchi. Intervista agli avvocati dei figli di Pierina Paganelli

“Manuela (uscita dal tribunale tirata in volto e scortata dalla polizia, ndr) era assolutamente pronta al confronto con Dassilva e in aula lo ha ribadito in maniera chiara”, ha puntualizzato Davide Barzan, consulente legale della Bianchi. L’incidente probatorio ad ogni modo non è ancora concluso e domani mattina (giovedì) riprenderà alle 10 per chiarire il contenuto di alcune intercettazioni avvenute all’interno della sala d’aspetto della questura di Rimini tra la Bianchi e Dassilva, ma anche tra Manuela e suo fratello Loris.

Incidente probatorio. Barzan: Manuela era pronta al confronto con Louis

La nuora di Pierina in questa seconda giornata ha ripercorso soprattutto ciò che accadde la mattina del 4 ottobre 2023, giorno del ritrovamento del cadavere della suocera, riconfermando la versione secondo cui Dassilva l’avrebbe attesa nei garage di via del Ciclamino per avvertirla che c’era il corpo di una donna morta dietro la porta tagliafuoco. In quei frangenti, sempre secondo la Bianchi, l’ex amante le avrebbe detto di fare attenzione ai cocci presenti dietro la porta (da qui la sua deduzione sui famosi barattoli caduti a terra) e poi di recarsi dal condomino al primo piano per chiedere aiuto. Louis a quel punto si sarebbe allontanato prima che lei vedesse il cadavere a terra. Una ricostruzione fortemente contestata dalla difesa, secondo la quale non tornerebbero i tempi degli spostamenti dei due ex amanti. E a tal proposito i legali di Louis avrebbero depositato una nuova perizia tecnica.

Sempre oggi (mercoledì), ma non non in sede di incidente probatorio, è emerso un nuovo elemento contro Dassilva. Il senegalese nel novembre del 2023 si rivolse ad uno sciamano, che vive nel suo paese di origine, affinché effettuasse dei riti voodoo all’indirizzo del pubblico ministero Daniele Paci, dell’allora capo della Squadra Mobile e di alcuni investigatori della questura di Rimini. Messaggi e intercettazioni che sarebbero finiti agli atti dell’inchiesta e che di certo non depongono a favore dell’indagato. “L’impianto accusatorio-indiziario a carico di Dassilva si è aggravato – hanno dichiarato gli avvocati Monica e Marco Lunedei, che rappresentano i figli di Pierina Paganelli – soprattutto alla luce delle dichiarazioni della Bianchi, ritenute coerenti e riscontrate da elementi oggettivi, e del rifiuto da parte di Dassilva di prendere parte al confronto”.