Dassilva martedì in aula con la Bianchi: "Ha detto quelle cose per incastrarmi"


Non riesce a spiegarsi perché Manuela Bianchi abbia detto agli inquirenti che la mattina del 4 ottobre 2023 lui l’avrebbe aspettata nel garage di via del Ciclamino per avvertirla che c’era il corpo di una donna senza vita dietro la porta tagliafuoco. “Vuole incastrarmi, ma non so per quale motivo”, ha ripetuto più volte Louis Dassilva al gip di Rimini Vinicio Cantarini nel corso dell’interrogatorio in carcere di lunedì scorso. Il senegalese, che martedì sarà presente mentre l’ex amante verrà sentita in incidente probatorio nell’aula L del tribunale di Rimini, ha raccontato che quella mattina in realtà è stata Manuela a suonare alla sua porta per chiedere aiuto. Lui, infatti, come ha ribadito al gip e al pubblico ministero Daniele Paci, dopo le 20 del 3 ottobre 2023 non è più uscito di casa. La sera dell’omicidio ha dormito sul divano perché la gamba, dopo la caduta in moto del giorno prima, gli faceva male. La mattina seguente – secondo il suo racconto – attendeva che la Bianchi andasse da lui, dato che la moglie Valeria era uscita presto per andare a lavoro.
Solo che l’incontro clandestino tra amanti si è trasformato – a detta del senegalese – in una richiesta inaspettata di aiuto da parte di Manuela: “Ha suonato e mi ha detto di aver trovato un’anziana nel garage che si era fatta male. Così, mi sono vestito e sono sceso”. Dassilva dice di non aver riconosciuto subito la Paganelli, perché non c’era la luce e la donna a terra aveva i capelli tirati indietro, e di aver toccato il corpo per sentire se era viva dopo la telefonata al 118. Sono tanti nel corso dell’interrogatorio i “non ricordo” dell’indagato in merito a dettagli e particolari riferiti alla mattina del ritrovamento del cadavere e alla sera dell’omicidio. Non ha dubbi, invece, quando chiarisce la natura della sua relazione con Manuela: “Con lei fingevo, non ero geloso”. Dassilva ha poi spiegato di aver avuto anche altre donne (“Per noi è normale avere più mogli”) alle quali faceva regalini per carineria, come del resto era capitato li facesse alla Bianchi.
Il senegalese è stato molto dettagliato nel ricordare i cattivi rapporti tra suocera e nuora: “Pierina controllava Manuela e la sua famiglia, parlava male di lei e la trattava male”. In generale, secondo Dassilva, era tutta la famiglia Saponi a non vedere la Bianchi di buon occhio. Anche il giorno del suo matrimonio – secondo Louis – Manuela aveva pianto perché era stata offesa. Infine ha gettato ombre su Loris Bianchi: “Dopo il ritrovamento della Paganelli – ha dichiarato l’indagato – Manuela mi ha detto che temeva fosse stato suo fratello, perché non era mai stato benvoluto da Pierina e dai suoi figli”.