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Dal tasso salvato in extremis al cucciolo di istrice che torna libero: i piccoli miracoli del CRAS di Rimini

È una storia a lieto fine quella del piccolo tasso recuperato in condizioni critiche da un team di veterinari e volontari, che con un intervento tempestivo – e un’alimentazione di emergenza via flebo – è riuscito a strapparlo a morte certa. Poco fa, un altro salvataggio aveva coinvolto un cucciolo di istrice, probabilmente in difficoltà mentre attraversava la strada al seguito della madre. Dopo un percorsi di cure nella struttura, il piccolo istrice sarà liberato in primavera inoltrata, lontano dai pericoli del traffico e in un habitat adatto alle sue necessità.

Storie come queste sono all’ordine del giorno al CRAS (Centro di Recupero Animali Selvatici) di Rimini, dove una squadra di volontarie e volontari opera quotidianamente per prendersi cura della fauna selvatica del territorio provinciale. Un impegno costante, fatto di passione ma anche di grande professionalità e competenza, che nel corso del 2024 ha consentito di accogliere oltre 5.000 animali: tra questi, 150 rapaci (sia notturni che diurni), 600 esemplari tra rondoni, rondini e balestrucci e 550 mammiferi (pipistrelli, tassi, istrici, lepri, ricci, volpi, caprioli, donnole), oltre a un’ampia varietà di volatili. Il lavoro del CRAS è reso possibile grazie a una rete di collaborazione fra istituzioni e cittadini. La struttura, situata in via Baracchi nella zona di Corpolò, è messa a disposizione dall’amministrazione comunale di Rimini, segno di sostegno verso chi, ogni giorno, si adopera per garantire cure adeguate agli animali in difficoltà.

In questo contesto, la data odierna del 3 marzo assume un valore simbolico particolare per questi esemplari: oggi è la Giornata Mondiale della Fauna Selvatica, istituita per sensibilizzare sull’importanza di tutelare la biodiversità che coincide con l’anniversario dell’adozione della CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) nel 1973, accordo internazionale che ha segnato una svolta nella protezione delle specie a rischio. Una missione di salvaguardia che a Rimini trova dunque un alleato prezioso nel CRAS, fulcro di un’attività che va dalla prevenzione delle situazioni di pericolo (come gli incidenti stradali o l’impatto contro vetrate) fino all’educazione del pubblico. Non è raro, infatti, che i volontari debbano gestire i cosiddetti ‘salvataggi impropri’: molti cittadini, convinti di aiutare piccoli di lepre o capriolo trovati nell’erba, in realtà ne innescano involontariamente la separazione dalla madre, che li lascia nascosti proprio per proteggerli da possibili predatori.

I volontari del CRAS sono attivi anche sul fronte della sensibilizzazione, ricordando l’importanza di contattare sempre personale specializzato prima di procedere a un recupero, per valutare se l’intervento sia effettivamente necessario. Solo così si può garantire il massimo benessere agli animali selvatici e ridurre le situazioni di pericolo – spesso di origine antropica – che li mettono a rischio.

“Le volontarie e i volontari del Cras svolgono un lavoro straordinario – è il commento dell’assessora al benessere degli animali del comune di Rimini, Francesca Mattei -. La giornata di oggi, 3 marzo, deve ricordarci che la salvaguardia della fauna selvatica richiede un impegno costante, 365 giorni all’anno: quello che appunto svolgono al Cras, a cui va il nostro ringraziamento come amministrazione e comunità”.  Attualmente le attività all’interno del Cras di Rimini sono divise tra due associazioni: Anpana, che si occupa dei progetti di didattica ambientale, di sensibilizzazione ai temi di protezione della fauna selvatica e dell’organizzazione di eventi, ed Atena, fondata dai volontari più esperti del Cras, che si occupa delle attività di cura.

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