Chili di droga per 5 milioni di euro dall'Olanda. Un arresto anche nel riminese


Fra aprile e novembre 2020 avevano importato 41,5 chili di cocaina, 76,5 chili di marijuana e 280 chili di hashish per un valore economico, sul mercato, di oltre 5 milioni di euro. I traffici avvenivano tra l’Italia e l’Olanda. A smantellare l’organizzazione criminale è stata la Polizia di Stato che ha arrestato fra Bologna, Rimini, Treviso e Verona 5 persone, quattro albanesi e un tunisino. Nel riminese, a finire in manette è stato un 41enne albanese residente a Santarcangelo. Le accuse sono di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti aggravata dalla disponibilità di armi. Le indagini sono state svolte dalla squadra mobile di Bologna, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia bolognese, con la collaborazione dell’Ufficio investigativo spagnolo, supportato dall’Unità di Contatto dello Sco presso l’Udyco di Madrid, e con le altre squadre mobili locali. Nel corso della indagine sono state ricostruite ben nove importazioni di cocaina e altrettante di marijuana portate a termine dall’associazione. Per comunicare venivano utilizzate chat criptate (dove sono emerse anche foto di armi) e per il trasporto della droga spesso i corrieri erano camionisti. Le indagini sono partite tra il 2019 e 2020, quando la Squadra mobile di Bologna si era concentrata su una associazione criminale ritenuta responsabile di reati in materia fiscale e tributaria, intercettando utenze telefoniche criptate, in particolare associate alla piattaforma “Sky Ecc”. Grazie all’analisi tecnica è stato individuato un sofisticato sistema di comunicazione, basato proprio sull’uso di telefoni criptati, in possesso di alcuni degli indagati. La piattaforma consentiva ad un gruppo chiuso di clienti, registrati in forma anonima con un codice alfanumerico e nickname di fantasia, lo scambio sicuro del cosiddetto “end to end” (senza conservazione di copia sul server) di file audio e video, immagini e messaggi di testo per via telematica con altrettanti canali protetti con chiavi crittografate non intercettabili. Le comunicazioni erano gestite attraverso dei criptofonini, con server sparsi in tutto il mondo, spesso collocati in Paesi offshore (Costarica), ma anche in Canada e Olanda. L’analisi dei dati cruciali delle chat criptate tramite l’app Sky-Ecc ha permesso così alla polizia di Bologna d’individuare la struttura dell’organizzazione internazionale di trafficanti di droga.