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Non tutti resteranno

CAU, Regione proroga i contratti ai medici e ragiona sul futuro

In foto: il Cau di Cattolica
il Cau di Cattolica
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 30 mar 2025 09:46 ~ ultimo agg. 16:52
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Entro la fine del mese di marzo dovevano essere rivisti ed, eventualmente, modificati e corretti. La Regione ha però deciso di prendere tempo. E così, con una delibera unilaterale firmata lo scorso 24 marzo, ha deciso di prorogare i contratti in scadenza il 31 marzo con i medici occupati nei CAU, Centri di Assistenza e Urgenza, di tutta l’Emilia Romagna. La nuova scadenza è al 31 dicembre 2025.Come preannunciato nel corso dell’ultimo incontro del tavolo con le organizzazioni sindacali della medicina generale, abbiamo deciso di prenderci la responsabilità unilaterale di prorogare tutti i contratti” – spiega l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi,per non interrompere un servizio che sta funzionando e che, solo lo scorso anno, ha risposto alle richieste e ai bisogni di oltre 540mila cittadine e cittadini. Con l’obiettivo di lavorare più sereni insieme alle organizzazioni sindacali di categoria all’accordo integrativo dei medici di medicina generale di cui stiamo discutendo in questi giorni”. Questa decisione darà tempo alla Regione di lavorare anche ad una valutazione puntuale dei Cau attivi in Emilia-Romagna “con lo scopo di migliorarne l’attività e il bilanciamento costi/benefici” aggiunge Fabi. L’assessore ribadisce poi le tre tipologie di Cau su cui ci si sta concentrando: quelli che hanno dato i migliori risultati e che saranno probabilmente confermati nella loro attuale configurazione sono quelli “che hanno sostituito Punti di primo intervento o Pronto soccorso che avevano un elevato livello di inappropriatezza perché erogavano prestazioni di bassa complessità con personale medico specialista che deve invece essere utilizzato per le prestazioni di emergenza urgenza” dice.  Da valutare invece i Cau aperti in prossimità dei Pronto Soccorso DEA (Dipartimento Emergenza e Accettazione) degli ospedali provinciali o distrettuali perchè, benchè avessero il compito di sgravarli dei codici bianchi e verdi, non hanno dato risultati univoci su tutto il territorio regionaleandranno quindi rivalutati per rafforzarne la rispostaspiega Fabi. Infine, i Cau introdotti in luoghi dove precedentemente non c’erano né Punti di primo intervento, né Pronto soccorso sono destinati ad andare verso la riorganizzazione in Aggregazioni funzionali territoriali all’interno delle Case di comunità.

L’obiettivo– chiude Fabicui tutti concorriamo è avere nella nostra regione una sanità pubblica e universalistica capace di garantire cure e assistenza adeguate. Con questo provvedimento assicuriamo la continuità e la presenza di medici che, senza il rinnovo, da lunedì non sarebbero stati più operativi in un momento nel quale abbiamo invece bisogno di rafforzare la loro presenza”.