Tutto parte nel 2011 dal caso “Anabolandia”, quando i Carabinieri dei NAS dopo approfondite indagini, facevano emergere l’ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata a favorire la prescrizione, l’approvvigionamento e l’assunzione pericolosa di farmaci dopanti da parte di atleti – professionisti e non – in assenza di prescrizioni terapeutiche, al solo fine di alterare le prestazioni agonistiche. Nel quadro dell’inchiesta, oltre a circa cinquanta persone indagate, vi erano stati quattro arresti, tra i quali il dott. Vittorio Bianchi, medico iscritto all’Ordine provinciale di Rimini. Dopo un lungo iter giudiziario, la Corte di Cassazione, Sezione Penale, pronunciava in data 10-11-2020 sentenza di inammissibilità del ricorso presentato dal dott. Bianchi con ciò confermando la condanna dello stesso emessa dalla Corte di Appello di Bologna in data 7-2-2020 ad anni 3 di reclusione.
Di pari passo veniva instaurato un procedimento disciplinare da parte dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri di Rimini che si è concluso in questi giorni con la Notifica della decisione della Commissione Centrale Esercenti Professioni Sanitarie (C.C.E.P.S) presso il Ministero della Salute di Roma che, respinte le eccezioni di rito e di merito, data la gravità degli addebiti contestati al sanitario, conferma la sanzione della radiazione irrogata dall’Ordine dei Medici di Rimini, ritenendola adeguata rispetto alla condotta posta in essere dal dott. Bianchi. Si precisa che il provvedimento disciplinare applicato comporta la immediata cancellazione dall’albo dei medici da cui consegue il divieto di esercizio dell’attività professionale.