Alla Fondazione Righetti Luigi Alici parla del pensiero di Hetty Hillesum


Ultimo appuntamento lunedì 17 marzo alle 17,15 del ciclo di incontri alla Fondazione Righetti (via Cairoli 63) dedicato a “Il pensiero filosofico al femminile nella stagione della Shoah”. Dopo le lezioni su Hannah Arendt ed Edith Stein, si parlerà di Hetty Hillesum. La lezione, seguita da dibattito, sarà tenuta da Luigi Alici, professore emerito di Filosofia morale nell’Università di Macerata.
Hetty Hillesum (1914-1943), olandese di origine ebraica, ha lasciato un Diario degli ultimi due anni della sua vita e un epistolario molto intenso, dove manifesta in tutta la sua complessità. Inviata nel campo di smistamento di Westerbock come assistente sociale dei deportati ad Auschwitz, condivise sino in fondo le sorti del popolo ebraico: nel settembre del 1943, infatti, con i genitori e il fratello Misha, fu deportata nel campo di sterminio dove morì il 30 novembre dello stesso anno. Il gioco della vita di Hetty, la sua avvincente riflessione si dispiegano nell’incontro con le persone in piena gratuità, accostando tutti con un’empatia crescente. E’ stato scritto che nel Diario e nelle Lettere emergono la «potenza dell’incontro fra persone, la potenza di una scrittura geniale. Una persona però ha un ruolo decisivo: Dio “sepolto da pietra e sabbia”. Etty, lottando con le pietre e la sabbia, senza demordere, entra in un colloquio con Dio, lo cerca, lo ama, lo rifiuta,lo contesta. Lo rende persona viva» (Cristiana Dobner). Una persona che alimenta il suo essere accanto e per gli altri, sino alla fine.