Regione, nuove tasse. La maggioranza fa quadrato, minoranze all'attacco
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Come era facile immaginare, l’incremento delle tasse inserito nel bilancio di previsione dell’Emilia Romagna 2025/27 sta scatenando un acceso confronto tra centro sinistra e centro destra (vedi notizia). La maggioranza del presidente de Pascale fa quadrato sulla decisione di agire sulla leva fiscale per mettere in sicurezza il sistema sanitario mentre dal centro destra arrivano attacchi: “la manovra scarica sui cittadini il peso di errori politici compiuti negli anni dalle Giunte precedenti“.
Dichiarazione congiunta dei capogruppo di maggioranza Paolo Calvano (PD), Simona Larghetti (AVS), Vincenzo Paldino (Civici con De Pascale) e Lorenzo Casadei (M5S)
“La maggioranza in Assemblea legislativa sostiene la manovra di bilancio presentata dal Presidente de Pascale e dalla sua Giunta esprimendo il proprio pieno supporto agli obiettivi in essa contenuti volti a garantire la tenuta e il miglioramento dei servizi pubblici regionali, a partire innanzitutto dalla salvaguardia e dal potenziamento della sanità pubblica, a fronte dei mancati finanziamenti degli ultimi anni e dei tagli imposti dal Governo Meloni, la cui strategia è accentrare ogni risorsa in grandi opere e tagliare sistematicamente la spesa agli enti locali obbligandoli a tagliare i servizi. Che vuol dire meno scuola, meno sanità, meno welfare. L’Emilia Romagna, la Regione che ha puntato su un modello di società dove il servizio pubblico ha permesso crescita e tenuta sociale, non può cedere a questo ricatto delle destre di Governo.
Il contesto nel quale la nostra Regione è costretta a muoversi vede una costante e progressiva riduzione del rapporto tra fondo sanitario nazionale e PIL, e quindi i tanto sbandierati aumenti in senso assoluto del Fondo, sono in realtà ampiamente insufficienti a coprire gli incrementi inflattivi e le necessità per l’introduzione di nuovi farmaci e nuove cure, portando quindi ad una contrazione della spesa sanitaria pubblica e spingendo sempre più i cittadini a rivolgersi al privato. A questa riduzione delle risorse per la sanità si aggiunge il drastico taglio di 8 miliardi e mezzo di euro ai finanziamenti destinati alle Regioni nel prossimo quinquennio, con un impatto pesante per l’Emilia-Romagna, che subirà in questa legislatura una riduzione di oltre mezzo miliardo di euro sulla propria spesa corrente. Inoltre, a questi si aggiungono i tagli agli enti locali effettuati dal Governo che per i Comuni e le Province dell’Emilia-Romagna, ammontano a 140 milioni di euro nel quinquennio 2025-2029.
Di fronte a questo scenario, il Presidente de Pascale e la Giunta regionale hanno assunto una posizione di responsabilità, con l’obiettivo di proteggere i servizi essenziali per i cittadini e compensare le manovre restrittive del Governo Meloni, volte a ridurre drasticamente i servizi pubblici. Contrariamente all’esecutivo, la Regione Emilia-Romagna ha deciso di intervenire con misure concrete per garantire il diritto alla salute, la mobilità pubblica, l’edilizia residenziale popolare, il sostegno alle persone non autosufficienti, i servizi educativi e una adeguata tutela e sicurezza del territorio. Tutto ciò avviene con un’attenzione particolare alle fasce più deboli della popolazione, come dimostrato dal sistema di esenzioni e modulazione dell’IRPEF regionale, nonché delle altre misure.
Le riforme proposte dal Presidente de Pascale non si limitano a fronteggiare i tagli governativi, ma puntano anche ad un rinnovamento strutturale del sistema dei servizi regionali, con l’obiettivo di migliorarne la qualità e l’efficienza e la capacità di rispondere ai crescenti bisogni della popolazione. Il nostro impegno è rivolto a un utilizzo ottimale delle risorse che anche grazie a questa manovra saranno disponibili, affinché le necessità dei territori e le politiche di sviluppo della Regione rimangano anch’esse al centro dell’azione amministrativa.
La maggioranza politica che sostiene queste riforme è compatta nel difendere un’impostazione che non si piega ai tagli imposti dall’alto, ma che reagisce con responsabilità e visione strategica per il futuro dell’Emilia-Romagna e dei suoi cittadini.
La manovra nei prossimi giorni avvierà il suo percorso per l’approvazione in Aula e come non mancherà il giusto confronto tra la Giunta, le parti sociali e le organizzazioni di impresa, altrettanto come forze politiche daremo corso a momenti di ascolto e confronto per raggiungere ancor più efficacemente gli obbiettivi che il Presidente de Pascale e la sua Giunta hanno indicato“.
La senatrice di Fratelli d’Italia Domenica Spinelli
“Il Governatore del Pd De Pascale, appena eletto, tassa i cittadini per rimediare ai disastri causati dal suo partito nella sanità. Ma perché per tutta la campagna elettorale non ha evidenziato le criticità del bilancio regionale? Quindi la favola della Regione prima della classe? La favola della Regione amministrata bene? La favola di essere la locomotiva dell’Italia? La sinistra non perde il vizio di imporre nuove imposte ma così facendo contraddice se stessa per quanto detto durante l’ultima campagna elettorale”.
Il deputato della Lega Davide Bergamini
“Più aumenti per tutti, questa è la ricetta di De Pascale. Con la sinistra in Regione ora tutto costa di più, dall’Irpef al bollo auto, dall’addizionale regionale fino al ticket sanitario. Ma dov’è finita la sanità Emiliano romagnola tanto decantata da Bonaccini e Donini? Non esiste più? La sinistra ancora una volta dimostra di essere capace a scaricare le colpe sul governo e incapace invece di governare senza mettere le mani in tasca ai cittadini. E questo ennesimo episodio conferma che quando dicevamo che la Regione aveva problemi di bilancio e che i conti non tornavano avevamo ragione. Dispiace per gli Emiliano romagnoli che dovranno subire l’incapacità politica e amministrativa di questa sinistra senza progettualità e visione”.
Il consigliere regionale Luca Pestelli (Fratelli d’Italia)
“La manovra di bilancio annunciata da De Pascale scarica sui cittadini il peso di errori politici compiuti negli anni dalle Giunte precedenti. Le condizioni finanziarie della sanità regionale – al cui appello mancano 200 milioni – erano note da tempo, e alla luce dell’aumento di pressione fiscale che la Regione si prepara a varare si spiega anche perché la precedente Giunta Bonaccini abbia preferito lasciare l’Emilia-Romagna in esercizio provvisorio piuttosto che varare un bilancio “tecnico” prima di fine anno: l’obiettivo era far passare la data delle elezioni ed intervenire successivamente, stangando cittadini ed imprese”. Utilizza parole forti, il consigliere regionale Luca Pestelli (Fratelli d’Italia) nel commentare il bilancio della Regione Emilia-Romagna.
“E’ paradossale che la Giunta Regionale cerchi di incolpare il Governo, che invece è intervenuto economicamente a più riprese e in maniera ingente per finanziare la ricostruzione ed il ristoro delle aree alluvionate – prosegue Pestelli –. I cittadini e le imprese che hanno subito danni, così come le attività che operano nelle nostre aree interne, non avevano certo bisogno in questa fase di ulteriori tassazioni. Invece che incentivarne la funzione sociale, legata anche alla prevenzione del rischio idrogeologico, la Giunta De Pascale ha preferito vessarle e metterle in difficoltà. Questo è inaccettabile”.
La soluzione giusta per i cittadini sarebbe un’altra. “Per salvare la sanità pubblica non servono nuove tasse – spiega Pestelli – ma nuove idee: strutturazione di percorsi sanitari integrati, capillarità della rete assistenziale e prevenzione, anche riguardo alla non autosufficienza. I costi economici di cui oggi la Regione ci presenta il conto sono l’altra faccia dei costi sociali che il malgoverno emiliano-romagnolo degli ultimi anni ha creato con le sue politiche di accentramento dell’assistenza socio-sanitaria. Perché poi la Regione non si attiva per recuperare i tanti ticket non riscossi, invece che stangare i cittadini? Per la sola Asl Romagna, nell’anno 2023, sono stati recuperati soltanto 76.000 € a fronte di un credito accertato di oltre un milione”.
La Giunta ha agito colpevolmente in autonomia. “È altrettanto grave -chiosa infine Pestelli – che la Giunta abbia annunciato questa manovra in conferenza stampa, senza alcun tipo di confronto con la Commissione competente e con il Consiglio Regionale: dov’è la volontà di collaborazione istituzionale annunciata a più riprese e poi smentita nei fatti? All’Emilia-Romagna, ed in particolare alle zone alluvionate, servono politiche che favoriscano la crescita economica, non manovre che penalizzino ulteriormente le attività e i cittadini”.
Laura Cavandoli, deputata della Lega in Commissione Finanze
“A pochi mesi dalla campagna elettorale in Emilia, in cui la sinistra ha promesso tutto a tutti, cosa fa il Pd? Aumenta le tasse. Il primo atto politico importante del presidente Pd è il bilancio dell’Emilia-Romagna 2025-2027 e prevede gravi aumenti per l’addizionale Irpef e i ticket su alcune prestazioni sanitarie, che già avevano avuto un aumento tenuto in sordina la scorsa estate. Poi dall’anno prossimo aumenteranno l’Irap e il bollo auto. La motivazione è sempre la stessa: è colpa del governo di centrodestra e che si vuole preservare la sanità pubblica, preservare, ripeto, non migliorare. De Pascale quindi fa quello che fa sempre il Pd quando governa: aumenta le tasse. Invece di migliorare le convenzioni con la sanità privata per dare risposte in tempi rapidi ai cittadini, si preferisce ancora una volta mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Per non parlare del bollo auto in aumento, che in una regione che vuole bandire veicoli che hanno meno di 10 anni di vita è una scelta irresponsabile e puramente ideologica di chi pensa a tassare ogni veicolo circolante come se utilizzare una utilitaria per andare a lavorare sia un vezzo. Evidentemente anche De Pascale è in preda al ‘delirio da ZTL’ e pensa che ci si possa muovere per tutta la regione a piedi o con i mezzi pubblici. Sarà mia cura invitarlo a visitare il territorio dei nostri comuni appenninici, che raggiungerà ovviamente con i mezzi pubblici“.