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Nuovi approfondimenti sul cellulare di Dassilva. E martedì sfila sotto la cam3

Louis Dassilva dietro il gabbiotto di sicurezza dell'aula (foto Migliorini)

Per il perito della Procura di Rimini, sul cellulare di Dassilva non risulta alcuna interazione tra le 22.08 e le 22.38 del 3 ottobre 2023, sera dell’omicidio. Un indizio forte, secondo l’accusa, che dimostrerebbe come in quel lasso temporale il senegalese fosse in realtà impegnato nella commissione del delitto di Pierina e successivamente nell’operazione di occultamento dell’arma. Ricostruzione, questa, respinta dalla difesa che attraverso il proprio perito ha chiesto e ottenuto dal gip un supplemento di indagine circa un’attività di sistema relativa alle 22.16. Un semplice aggiornamento automatico di sistema e nulla più per la Procura, mentre i legali di Dassilva sono fiduciosi possa trattarsi di un’interazione umana. Lo stabilirà entro 30 giorni il perito del giudice, chiamato ad approfondire questo aspetto.

Questa mattina Dassilva, come in ogni udienza, era presente in aula. Volto apparentemente disteso, camicia bianca, maglione viola e giacca blu. E’ apparso così dietro il box in cui era rinchiuso, guardato a vista dagli agenti della polizia penitenziaria. Chi ha avuto modo di vederlo da vicino l’ha descritto più in carne, con le spalle più larghe. Una percezione smentita dai suoi legali, Andrea Guidi e Riario Fabbri: “Non ci pare sia ingrassato e neppure abbia messo su massa. Ad ogni modo, prima dell’incidente probatorio, verrà pesato”. Domani pomeriggio (martedì), verso le 15, farà ritorno in via del Ciclamino per passare sotto la Cam3. Sarà una giornata forse chiave per stabilire una volta per tutte se sia lui l’ignoto ripreso dalle telecamere della farmacia San Martino dopo il delitto.

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