Nuova perizia sulle chiavi di casa di Pierina. La muffa fa un assist al killer
![Il super perito Emiliano Giardina (foto Migliorini)](https://www.newsrimini.it/wp-content/uploads/2025/02/Udienza-DNA-omicidio-Paganelli-consulente-Giardina57-e1738868751836-580x326-1.jpg)
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Due mazzi di chiavi con annesso telecomando del cancello di ingresso al garage di via del Ciclamino, ritrovati all’epoca della rimozione del cadavere sulla scena del crimine, uno sotto la borsa della vittima, l’altro di fianco al cadavere, verranno analizzati dal super perito Emiliano Giardina per trovare eventuali tracce di Dna. Difficile che Pierina Paganelli abbia utilizzato quelle chiavi per difendersi dal suo aggressore, ma non è da escludere che l’assassino possa averle toccate, magari in un secondo momento. Si tratta dell’ennesimo tentativo con cui la Procura di Rimini spera di identificare il killer della 78enne, dato che dai campionamenti effettuati finora non è emerso il Dna di Louis Dassilva e che i vestiti della vittima, impregnati di liquidi, sono stati incredibilmente mangiati dalla muffa, rendendo praticamente vana ogni analisi. Il motivo? Un essicatoio malfunzionante in uso alla polizia Scientifica di Bologna.
Un ampliamento dell’incidente probatorio, poi, riguarderà anche un paio di pantaloncini sporchi di sangue utilizzati da Giuliano Saponi. A portarglieli quando era ancora ricoverato in ospedale fu la proprio la moglie Manuela Bianchi. Da capire se gli fossero stati consegnati prima del delitto, come sembra probabile, oppure dopo. Intanto, questa mattina, nell’aula L del tribunale di Rimini, a seguire l’ennesima udienza tecnica, era presente anche Louis Dassilva. I suoi difensori, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi l’hanno descritto sereno e fiducioso in attesa della sfilata davanti alla cam3 della farmacia San Martino in programma nel pomeriggio di martedì 11 febbraio. Il giorno prima, lunedì 10, invece, altra udienza davanti al gip Vinicio Cantarini per il deposito della relazione sui device utilizzati dal senegalese.