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indagata anche la compagna

Militare dell'Arma arrestato, per la Procura ha "consegnato" l'amico ai rapinatori

In foto: repertorio
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di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 5 feb 2025 19:48
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Nelle intercettazioni disposte dalla Procura di Rimini, gli albanesi lo chiamavano “il maresciallo”. Lui, in realtà, è un appuntato scelto di 60 anni, in servizio al comando provinciale di Rimini, che, stando all’accusa, avrebbe ‘venduto’ un facoltoso amico ai rapinatori albanesi. Dalle indagini, infatti, è emerso che il militare dell’Arma, la sera della rapina (avvenuta a Rimini il 4 agosto 2024), mentre si trovava in compagnia dell’amico, chattava con uno dei rapinatori per avvertirlo sui loro spostamenti e indicargli le tempistiche dell’arrivo a casa della vittima.

L’uomo fu aggredito all’interno del garage, spintonato a terra con violenza e derubato del prezioso Rolex Daytona da 45mila euro, poi rivenduto in Albania a nemmeno la metà del valore a causa del cinturino danneggiato durante il colpo. “Il maresciallo”, stando alle indagini bisognoso di soldi, in cambio avrebbe ricevuto una parte del profitto, circa 4mila euro. Ad incastrarlo le intercettazioni telefoniche in cui parla con la compagna. E’ lei a rimproverarlo per non aver fatto in modo che l’amico rapinato denunciasse quanto accaduto ai carabinieri invece che alla polizia, ed è sempre lei ad esortarlo a mostrarsi tranquillo prima della convocazione in questura, dove verrà sentito come persona informata sui fatti essendo stato in compagnia della vittima la sera della rapina. Davanti al ritardo da parte dei complici albanesi nel corrispondere al militare quanto pattuito, la donna sembra perdere la pazienza, dicendo al compagno che quelli lo stavano fregando.

Dalle indagini, inoltre, è emerso come quel colpo in realtà fosse un banco di prova per stabilire se il carabiniere fosse affidabile o se invece facesse il doppio gioco. Avuta prova della sua ‘fedeltà’, uno dei rapinatori si dice certo di avere “la legge dalla nostra parte”. Per il 60enne appuntato scelto, che non ha mai sospettato di essere finito nel mirino dei colleghi dell’Arma, è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre per la compagna gli arresti domiciliari. Entrambi figurano indagati per rapina aggravata in concorso.