Marco Pantani, a 21 anni dalla morte prosegue l'inchiesta sui fatti di Madonna di Campiglio
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A 21 anni dalla scomparsa di Marco Pantani, trovato senza vita in una stanza del residence Le Rose di Rimini, ci sono ancora fronti giudiziari aperti sulle vicende legate al Pirata. La Procura di Trento ha acquisito i fascicoli relativi alla scomparsa di Marco Pantani in un’indagine, al momento senza iscritti nel registro, per “associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle scommesse clandestine e collegata al decesso del ciclista”. I magistrati trentini hanno ottenuto gli atti dalle procure di Rimini, Forlì, Roma e Napoli.
La Procura di Trento è competente per l’inchiesta relativa ai fatti di Madonna di Campiglio del 1999, quando Pantani fu escluso dal Giro d’Italia che stava dominando a seguito dei controlli antidoping che rilevarono un alto livello di ematocrito. Controlli sui quali negli anni si sono addensati sospetti di manipolazioni legate a un giro di scommesse clandestine gestite dalla camorra. Una vicenda su cui gli inquirenti trentini hanno finora ascoltato 15 persone come persone informate sui fatti.
Sono state acquisiste anche le dichiarazioni dell’ex capo clan camorristico di Mondragone, poi divenuto collaboratore di giustizia, secondo cui “se Pantani vinceva il Giro avrebbe buttato in mezzo alla via quelli che gestivano le scommesse”.
Le tre inchieste per omicidio, di competenza della Procura di Rimini, non hanno invece avuto esito. Sull’ultima indagine riminese è ancora pendente un procedimento di opposizione, presentato dalla famiglia, alla richiesta di archiviazione.