La sera del delitto qualcuno di non meglio precisato avrebbe suonato alla sua porta e le avrebbe chiesto di scendere urgentemente in garage. Lì si sarebbe trovata di fronte al corpo senza vita di Pierina Paganelli. A quel punto una terza persona le avrebbe chiesto di aiutarla a ripulire la scena del crimine e lei, Valeria Bartolucci, lo avrebbe fatto. Poi sarebbe rientrata nel suo appartamento al terzo piano senza che il marito si accorgesse di nulla. E’ il contenuto, a grandi linee, di un messaggio vocale che la moglie di Dassilva ha inviato ad un’amica alcuni giorni fa. Una versione clamorosa di quello che sarebbe accaduto la sera del 3 ottobre 2023 nel garage sotterraneo di via del Ciclamino. L’audio è finito nella mani di chi indaga che, per questo, mercoledì scorso avrebbe convocato in Procura la Bartolucci, per chiederle chiarimenti in merito ad affermazioni tanto inaspettate quanto inverosimili. Chiarimenti che non sono arrivati, dal momento che l’infermiera riminese si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
La moglie di Dassilva sta attraversando un periodo molto delicato a livello psicofisico, viene descritta come una donna fortemente provata dall’arresto del marito e da una pressione mediatica che dura ormai da un anno e mezzo. Proprio per questo gli investigatori tendono a pensare che quell’audio sia il frutto di un momento di scarsa lucidità. Questo non significa che verrà accantonato, ma neppure che assumerà un’importanza tale da stravolgere il quadro accusatorio. Importante, invece, sarà ciò che dirà martedì Manuela Bianchi al pubblico ministero Daniele Paci. Ci sarebbero diversi aspetti da chiarire sulla mattina del ritrovamento del cadavere della suocera, ma non solo. La sensazione degli investigatori è che la Bianchi finora non abbia raccontato tutto ciò che sapeva.