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La Cam3 in grado di distinguere i colori, si rafforza la tesi della Procura

Dassilva durante l'esperimento giudiziale (foto Migliorini)

Dal passaggio di Louis Dassilva ed Emanuele Neri, con indosso l’ormai celebre t-shirt con logo, emergerebbe una netta distinzione tra la carnagione scura del primo e quella chiara del secondo. La cam 3 della farmacia San Martino, quindi, sarebbe in grado di evidenziare la differente pigmentazione della pelle. Un elemento che rafforza in maniera forse decisiva la tesi accusatoria, quella secondo cui l’ignoto, immortalato alle 22.17 del 3 ottobre 2023 mentre si dirige verso il civico 31 di via del Ciclamino, è di colore. I risultati definitivi dell’incidente probatorio avvenuto ieri (martedì) si avranno entro 60 giorni. Il giorno chiave sarà lunedì 28 aprile, quando nell’aula L del tribunale di Rimini, alla presenza del gip Vinicio Cantarini, verranno esposte le conclusioni, non prima di un confronto tra periti.

Nel corso dell’esperimento giudiziale di ieri, è stato possibile raggiungere un’oscurità dell’ambiente e dell’immagine molto vicina a quella della sera del passaggio dell’ignoto, salvo una migliore nitidezza dovuta, probabilmente, ad una maggiore pulizia del vetro della farmacia attraverso cui la cam3 riprende ciò che accade all’esterno. Se da un lato, quindi, Procura e Squadra Mobile appaiono cautamente ottimisti in vista degli esiti definitivi, dall’altro i difensori di Louis Dassilva, Riario Fabbri e Andrea Guidi, invitano alla prudenza: “Attendiamo l’elaborato peritale che dovrà rispondere se è possibile fare comparazioni, ed in caso positivo se queste comparazioni impattano con l’indagato o con il vicino di casa. I periti hanno richiesto 60 giorni di tempo, la soluzione quindi non può essere immediata, tanto grande è la mole di dati da lavorare. Chiunque, pensando di guardare attraverso una vetrata un monitor a cinque metri di distanza, ritiene di avere risolto un dubbio che da mesi è oggetto di attente verifiche, sicuramente approccia in maniera inadeguata questo esperimento giudiziale”.

Altri elementi chiave per dare un volto all’assassino, come già anticipato ieri, sono la retroflessione della spalla destra che caratterizza l’ignoto (molto simile – almeno visivamente – a quella del 35enne senegalese) e l’altezza, che verrà stabilita attraverso una scansione 3D della figura-corpo dei due soggetti. Per comparare al meglio quest’ultimo dato, Dassilva e Neri hanno simulato il percorso più e più volte soffermandosi in particolare sul momento di salita del gradino del marciapiede che conduce all’ingresso del civico 31, sia in maniera statica che in maniera dinamica.

Per i legali dei figli di Pierina Paganelli, gli avvocati Monica e Marco Lunedei, “la percezione avuta durante lo svolgimento dell’esperimento giudiziale è quella che l’indagato – per corporatura, andatura, movimento del braccio destro e colore della pelle – sia simile all’ignoto, al contrario del condomino Neri. Il dato cromatico aveva trovato riscontro anche negli esperimenti condotti dal nostro perito, l’ingegner Davide Albini, nominato nell’interesse della famiglia della vittima”.

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