A. ha 17 anni e viene dal Bangladesh. È cresciuto in un villaggio molto povero, dove la sua famiglia lavorava in una fattoria e senza la possibilità di frequentare la scuola. La sua vita è cambiata soprattutto quando la ragazza che amava è stata costretta a un matrimonio combinato. A. così ha deciso di scappare con lei. Ma dopo settimane trascorse in un hotel di Dhaka, la sua fuga si è interrotta: la ragazza è stata riportata a casa con la forza e la sua famiglia ha ricevuto minacce per il disonore arrecato. Per lui, però, tornare indietro significava rischiare la vita. Ha quindi intrapreso un nuovo viaggio verso l’Italia e finalmente a Rimini ha trovato un’occasione di riscatto: oggi, infatti, svolge un tirocinio nel campo della ristorazione, gli piace e spera che questo stage si trasformi in un contratto.
E poi c’è S., nato in Guinea, arrivato in Italia a inizio 2024 dopo che suo padre, per una serie di fattori poco fortunati, è stato costretto a smettere di lavorare. Il suo obiettivo, essendo l’unico figlio maschio della famiglia, è diventato quello di trovare un’occupazione dignitosa per dare la possibilità economica alle sorelle più piccole di intraprendere un percorso scolastico. Anche per lui, la città di Rimini è stata sinonimo di una nuova opportunità: qui ha cominciato un percorso allo Zavatta come operatore meccanico e adesso ha un contratto di sei mesi in un’azienda di Spadarolo. Parallelamente, sta frequentando le lezioni di italiano, per perfezionare sempre di più la sua padronanza linguistica, altro suo sogno.
Come A, e S., ogni anno decine di ragazzi arrivano a Rimini, portando con sé storie di difficoltà e dolore, ma anche di coraggio e speranza. Sono i Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), giovani che hanno lasciato i loro Paesi senza una famiglia al fianco, trovando nelle strutture di accoglienza della città una possibilità di ricominciare.
Il tempo è il primo ostacolo per questi ragazzi. Arrivano in Italia con un’età che spesso non permette loro di iniziare un percorso scolastico tradizionale: tra pochi mesi diventeranno maggiorenni e dovranno trovare un modo per essere autonomi. Per questo, il Comune di Rimini ha sviluppato il modello ‘Just in Time’ in partnership con l’Associazione Zavatta, l’Enaip e l’IAL di Riccione un percorso pensato per rispondere in modo rapido ed efficace alle loro esigenze. Finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, il progetto prevede un percorso di formazione professionale della durata di circa sei mesi che include al suo interno sia l’apprendimento della lingua italiana sia uno stage in un’azienda del territorio, che spesso si trasforma in un secondo momento in un’opportunità di lavoro stabile. Il tutto, grazie anche ai tutor del progetto SAI (Sistema di accoglienza e integrazione del Ministero dell’interno) e ai coordinatori del programma che lavorano per trovare realtà imprenditoriali disponibili ad accogliere tirocinanti. Nel 2025, il progetto si allargherà ulteriormente, includendo anche un corso per operatori nel settore della termoidraulica.
“L’integrazione di questi giovani è una responsabilità sociale e soprattutto un’opportunità per il territorio, perché significa arricchire la comunità con nuove energie e competenze, rafforzando al contempo l’inclusione sociale del nostro tessuto. – è il commento dell’assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. Grazie al modello ‘Just in Time’, ad esempio, Rimini sta dimostrando che con percorsi su misura e una rete di supporto solida, è possibile dare un nuovo futuro a ragazze e ragazzi con un difficile passato alle spalle, scongiurando magari il pericolo che possano cadere nel dramma dell’illegalità. Un investimento che beneficia tutti, a cominciare dal tessuto economico che necessita di forza lavoro e manodopera, qualificata e non, in particolar modo in certi settori. Per questo è importante lavorare per una buona e autentica integrazione, possibile grazie a una sinergia e collaborazione tra tutte le componenti e istituzioni del territorio”.
Nel 2024, il Progetto del Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) MSNA del Ministero dell’Interno – al quale il Comune di Rimini aderisce – ha permesso di dare accoglienza a un totale di 37 minori stranieri non accompagnati. Tra questi, 30 hanno ottenuto un permesso di soggiorno per minore età, 1 ha la richiesta asilo e 6 hanno avuto accesso al prosieguo amministrativo, un permesso che consente ai ragazzi prossimi alla maggiore età di continuare il loro percorso di formazione e integrazione. Questo strumento, in particolare, permette il passaggio dal SAI MSNA (minori stranieri non accompagnati) al SAI ordinario, garantendo una continuità nel supporto.
Le nazionalità dei ragazzi riflettono le principali rotte migratorie. Nel 2024, a Rimini sono stati accolti 3 giovani egiziani, un numero in crescita, 8 provenienti da Asia, altri 8 dal Pakistan, 9 ancora dal Bangladesh, 1 dal Kosovo e 9 dall’Africa subsahariana. Quando non c’è posto nel Sai, il Comune, in alternativa, attiva il percorso della ‘Tutela Minori’ che permette di ospitare e accogliere le ragazze e i ragazzi nelle comunità del territorio, assicurando comunque un supporto e una protezione.