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Ikea, scatta lo sciopero. Sindacati: richieste inaccettabili dell’azienda

i sindacati davanti all'Ikea di Rimini

Mancata estensione ai neo assunti delle maggiorazioni già in essere, un sistema derogatorio sulla valorizzazione delle professionalità, cancellazione dell’istituto della “Malattia Statistica”, obbligatorietà del lavoro festivo. Sono alcune delle richieste avanzate da Ikea e definite inaccettabili da parte dei sindacati. Ancora di più da parte di una azienda che ha raddoppiato il suo fatturato anche grazie ai suoi dipendenti: nella struttura di Rimini lavorano 235 persone. Filcams CGIL, Fisascat CISL e UilTucs UIL evidenziano come dopo oltre un anno e mezzo di trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale abbia completamente ignorato le richieste sindacali. “In un’azienda che vede le relazioni sindacali territoriali ridotte al minimo – scrivono le parti sociali -, con un gran numero di lavoratori obbligati a contratti part time involontari, con scarsa possibilità di integrazione oraria, si assiste oggi all’introduzione di nuovi modelli di business che di fatto si traducono in una proposta che va verso la limitazione di diritti già sanciti e conquistati“. Per sabato 22 febbraio è stato così indetto uno sciopero dalle 10 alle 12 con presidio dei lavoratori davanti all’ingresso del negozio di via Tolemaide a Rimini.

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