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Presidio davanti al negozio

Ikea, scatta lo sciopero. Sindacati: richieste inaccettabili dell'azienda

In foto: i sindacati davanti all'Ikea di Rimini
i sindacati davanti all'Ikea di Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 20 feb 2025 16:34 ~ ultimo agg. 19:00
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Mancata estensione ai neo assunti delle maggiorazioni già in essere, un sistema derogatorio sulla valorizzazione delle professionalità, cancellazione dell’istituto della “Malattia Statistica”, obbligatorietà del lavoro festivo. Sono alcune delle richieste avanzate da Ikea e definite inaccettabili da parte dei sindacati. Ancora di più da parte di una azienda che ha raddoppiato il suo fatturato anche grazie ai suoi dipendenti: nella struttura di Rimini lavorano 235 persone. Filcams CGIL, Fisascat CISL e UilTucs UIL evidenziano come dopo oltre un anno e mezzo di trattative per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale abbia completamente ignorato le richieste sindacali. “In un’azienda che vede le relazioni sindacali territoriali ridotte al minimo – scrivono le parti sociali -, con un gran numero di lavoratori obbligati a contratti part time involontari, con scarsa possibilità di integrazione oraria, si assiste oggi all’introduzione di nuovi modelli di business che di fatto si traducono in una proposta che va verso la limitazione di diritti già sanciti e conquistati“. Per sabato 22 febbraio è stato così indetto uno sciopero dalle 10 alle 12 con presidio dei lavoratori davanti all’ingresso del negozio di via Tolemaide a Rimini.

La nota di Ikea 

IKEA conferma che, purtroppo, le negoziazioni relative al rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale si sono interrotte dopo una lunga e importante trattativa, avendo appreso che le Organizzazioni Sindacali hanno ritenuto non soddisfacente la proposta aziendale presentata.

Pur nel rispetto delle decisioni dei sindacati, siamo dispiaciuti dell’esito riscontrato, in quanto l’impegno dell’Azienda era volto a migliorare ulteriormente le condizioni economiche già riconosciute a tutti i co-worker dall’attuale Contratto Integrativo con interventi sia sul versante del welfare che delle maggiorazioni, in IKEA già ampiamente migliorative rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale.

In particolare, la proposta di IKEA intendeva incrementare le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e creare un premio uguale e inclusivo accessibile a tutti i co-worker, con un significativo aumento degli importi: ad esempio per un addetto vendita full time l’importo del premio avrebbe superato i €2.000 lordi. Inoltre, sarebbero stati previsti maggiori investimenti in formazione per sostenere i percorsi di sviluppo dei co-worker attraverso l’accrescimento delle competenze specialistiche, e l’introduzione di un importo annuale per tutti i lavoratori da poter spendere su una piattaforma di welfare in beni o servizi. Infine, la nostra proposta comprendeva ulteriori benefit innovativi quali un supporto alle persone che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assistita o nei confronti di co-worker che intraprendono percorsi di transizione di genere.

IKEA ribadisce di non aver proposto alcun peggioramento rispetto a quanto già riconosciuto dalle normativa e dal Contratto Integrativo vigente. In tal senso, ad applicare il Contratto Integrativo vigente e con esso tutti i benefici in esso previsti.

Infine, per quanto riguarda le aperture dei nuovi formati (PAOP), IKEA ribadisce che si tratta di formati innovativi che consentono di essere più vicini alle esigenze dei clienti e precisiamo che all’interno degli stessi tutti i diritti sindacali previsti dalla normativa vigente sono garantiti.