Nuovi arresti e fogli di via nelle ulteriori 10 misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Rimini nell’ambito della maxi inchiesta sui furti in appartamento e spaccio tra l’Albania e la Riviera. Il 5 febbraio scorso alle prime luci dell’alba era scattato il blitz dei Carabinieri di Riccione e del Comando Provinciale di Rimini, che avevano dato esecuzione a una ordinanza di applicazione di misure cautelari, emesse dal gip Raffaella Ceccarelli su richiesta del sostituto procuratore Davide Ercolani, nei confronti di 39 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo di rapina, furti in abitazione, traffico, detenzione e spaccio di quantità ingenti di stupefacenti, in particolare cocaina.
Erano stati definiti imprenditori del crimine che finanziavano lo spaccio di sostanze stupefacenti attraverso i furti in appartamento e tra le misure cautelari emesse c’è stata anche quella nei confronti di un appuntato scelto dei carabinieri di Rimini e della moglie, indagati per il reato di rapina in concorso di un Rolex a Riccione. Le ulteriori 10 misure cautelari scattate ieri sono relative ad altrettanti indagati che in virtù della nuova normativa Nordio prevede l’interrogatorio (il cosiddetto contraddittorio anticipato) prima che venga emessa una qualsiasi misura limitante la libertà personale, come massima forma di garanzia per l’indagato. Così, al termine degli interrogatori, il gip di Rimini ha emesso 10 misure cautelari, 5 detentive e 5 non detentive.