Il destino dei Centri di Assistenza e Urgenza è tutt’altro che chiaro. Sorti tra 2023 e 2024 per trovare una risposta al di fuori dei Pronto Soccorso per i casi urgenti ma non di emergenza, hanno avuto risultati alterni. Il tema è stato affrontato nel corso della commissione Politiche per la salute e politiche sociali in Regione. “Nel 2024 grazie ai Centri di assistenza urgenza sono diminuiti del 13,7% gli accessi dei codici mano gravi (bianchi e verdi) ai pronto soccorso”, questo ha detto l’assessore alla Salute Massimo Fabi ai consiglieri snocciolando poi i numeri: circa 545mila gli accessi lo scorso anno con una riduzione di 150mila accessi proprio nei pronto soccorso. Non tutte le strutture hanno funzionato però allo stesso modo. “I Cau adiacenti a un pronto soccorso hanno avuto un impatto maggiore – ha rilevato Fabi -, come a Piacenza (meno 35,2 di accessi al pronto soccorso) e a Parma (meno 42,6 di accessi al pronto soccorso)”. Per Fabi, “è evidente il miglioramento dell’intero sistema, sia dal punto di vista clinico che organizzativo” e l’obiettivo, rimarca, “è, quindi, quello di mantenere i Cau dove stanno funzionando bene”. Con i Cau, sottolinea poi il presidente della commissione Giancarlo Muzzarelli, “migliora la risposta sull’emergenza-urgenza, c’è più efficienza e velocità, i cittadini hanno a disposizione uno strumento in più”.
Di diverso avviso però la minoranza. Secondo la ex candidata alla presidenza Elena Ugolini di Rete civica al resoconto dell’assessore manca un dato fondamentale: il costo sostenuto per il funzionamento dei Cau. Inoltre per la consigliera il nuovo servizio non avrebbe aumentato in modo consistente il numero complessivo delle prestazioni sull’emergenza e urgenza tanto che “sarebbe stato meglio aumentare il numero degli addetti nei pronto soccorso”. Sulla stessa linea il riminese Nicola Marcello di Fratelli d’Italia: “con i Cau aumenta la spesa sanitaria, sarebbe stato meglio potenziare i pronto soccorso” ha detto. A difendere i Centri di Assistenza Urgenza è stato invece chi, come assessore, li ha fortemente voluti. Raffaele Donini, ora consigliere del Partito democratico, ha parlato di esperienza positiva testimoniata dagli oltre 500mila accessi. Difficile invece, ha spiegato, pensare di assumere nuovi medici in pronto soccorso perché “questi sanitari dovrebbero occuparsi solo dei casi a criticità elevata, anche per questo si è pensato ai Cau” ha concluso.