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Canoni concessioni demaniali, continua il braccio di ferro tra Publiphono e Comune

Publiphono

Con delibera approvata nell’ultima seduta, la Giunta comunale di Rimini ha approvato la resistenza in giudizio per il reclamo presentato da Publiphono nei confronti dell’Agenzia del Demanio e dell’Amministrazione Comunale a seguito del respingimento da parte del Tribunale di Rimini della richiesta di sospensiva presentata dalla società. L’oggetto del contenzioso è la determinazione dei canoni di concessioni demaniali marittime avvenuta nel 2019. Il Comune di Rimini ricorda che si tratta di un passaggio obbligato:  l’Amministrazione Comunale è parte in causa pur non avendo alcun ruolo nella determinazione dei canoni di concessioni demaniali marittime, né ne ottiene degli incassi, entrambi di competenza dello Stato.
Nel caso specifico, la società aveva presentato il ricorso a seguito dell’aumento dei canoni (relativi alla superficie di suolo occupata dal cavidotto che serve i pali di sistema audio) scattato nel 2020, con un balzo da 1.300 a 29mila nel 2020: 28,5 mila nel 2021, quasi 31 mila nel 2022. La differenza di quantificazione deriva da una differente modalità di calcolo della superficie di cavo, specificata da una circolare ministeriale, che ha determinato l’aumento.  La richiesta di sospensiva presentata è stata negata dal Tribunale, spingendo così Publiphono a presentare ulteriore reclamo
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