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tragedia o evento colposo?

Alpinisti morti sul Gran Sasso, presentato un esposto in Procura

In foto: Luca Perazzini e Cristian Gualdi
Luca Perazzini e Cristian Gualdi
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 24 feb 2025 18:24 ~ ultimo agg. 19:28
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Una tragedia evitabile? E’ quello che vogliono sapere i familiari di Luca Perazzini, in primis il fratello Marco, che attraverso gli avvocati Francesca Giovanetti e Luca Greco del Foro di Rimini, ha presentato un esposto alla Procura di Teramo. L’intenzione non è quella di trovare un colpevole a tutti i costi per la morte dei due escursionisti santarcangiolesi, ma capire innanzitutto se quel giorno (domenica 22 dicembre) sul Gran Sasso ci fossero effettivamente le condizioni per consentire il libero accesso in quota, anche alla luce dell’allerta meteo diramata dalla Protezione civile.

Quando domenica mattina Luca Perazzini e Cristian Gualdi, due escursionisti esperti e ben equipaggiati, avevano iniziato la salita al Corno Grande, percorrendo la Direttissima, il meteo era più che buono. E’ nel pomeriggio che si era verificato un brusco peggioramento, con una tempesta di vento e neve che li aveva sorpresi durante la discesa, quando sono scivolati in un canalone rimanendo bloccati a quota 2.700 metri. Il primo allarme lanciato da Gualdi al 112 risalirebbe alle 14.56, quando le condizioni meteo erano tutt’altro che proibitive. In totale saranno 17 le telefonate tra gli alpinisti e i soccorritori, l’ultima delle quali alle 18.56. Ecco perché i familiari di Perazzini chiedono alla Procura di Teramo di verificare se in quel lasso di tempo ci fosse stata la possibilità di raggiungere e soccorrere Luca e Cristian, i cui corpi verranno recuperati cinque giorni più tardi, il 27 dicembre.

Nell’esposto di una cinquantina di pagine viene, infine, posto il tema del corretto posizionamento della segnaletica, con particolare riferimento ai cartelli in corrispondenza di un bivio situato non distante dal punto in cui sarebbe avvenuta la caduta. Sollevati interrogativi anche sull’eventuale comunicazione della chiusura di un rifugio situato nella zona dove si è consumata la tragedia. Quel che è certo è che nel 2024, sul Gran Sasso, sono stati 12 gli escursionisti deceduti a seguito di incidente. Numero, questo, raddoppiato rispetto al 2023.