Alla Colonnella il funerale dei coniugi vittime dell'incendio alla palazzina Acer
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Sono stati celebrati oggi pomeriggio alla chiesa della Colonnella di Rimini i funerali di Ferdinando Autiero e Alis Elena Eftenaru, i coniugi morti nel terribile incendio scoppiato lo scorso 12 febbraio in una palazzina Acer di via Giuliano da Rimini.
“Perché il male? Perché il dolore? Perché tanto soffrire?! – ha detto il parroco don Concetto Reveruzzi nell’omelia – Sono le domande che tanti di noi, soprattutto la mamma di Nando, la sorella, i fratelli di Nando e la sorella di Alis si pongono. Vedete l’amore di Dio a volte è oscuro e misterioso, ma è sempre amore! A noi non resta che crederci e per lui continuare la corsa verso la meta che tutti ci attende dove Nando e Alis ci hanno preceduti. Alis Nando, sono arrivati in cima e dal cielo tendono una mano alla mamma, alle sorelle, ai fratelli e a tutti noi”.
“Nando, pur con le sue fatiche e tensioni, aveva un cuore d’oro, un cuore generoso. Alis era una ragazza speciale, molto paziente, dal cuore immenso. E chi ama non muore mai, passa continuamente dalla morte alla vita”. La sera dell’incendio, ha detto don Concetto, “è accaduto un miracolo nella palazzina delle case popolari di Via Giuliano da Rimini . In quell’incendio, in quel fumo tossico, devastante terribile: Alis e Nando si sono abbracciati, uniti, donati, consegnati fino alla fine!”. “È il miracolo! Il Miracolo dell’amore che vince! Più forte del dolore, della morte, della tragedia. Grazie Alis, grazie Nando perché ci avete fatto vedere e mi avete fatto vedere che la vita “è un po’ di tempo (55 anni sono pochi, 42 anni sono molto pochi!) che Dio ci dona per imparare ad amare!. Ci avete fatto capire che non conta una vita lunga o breve, ma conta l’intensità, la generosità con cui noi la viviamo e come noi siamo capaci di amare fino all’ultimo respiro”.
Molto intensa la lettura di una lettera da parte di Rita, sorella minore di Fernando: “In cuor mio sapevo sarebbe arrivato questo giorno, ci pensavo da un po’, a causa della brutta malattia di mio fratello, che ormai si era impadronita della sua vita, e indirettamente, anche della nostra” – ha esordito – “ma la notizia di questo incendio ci ha devastati tutti profondamente”. Dopo avere ricordato il forte rapporto di Ferdinando con la madre, ha aggiunto: “Abbiamo fatto il possibile per mio fratello, fino alla fine; ad oggi posso dire con l’aiuto di altre persone intorno a noi che hanno fatto del nostro dolore il loro dolore. Nando aveva il cuore buono, così come lui anche Alis, forse per questo hanno deciso di lasciarci assieme, per continuare ad amarsi dall’altra parte”. E ha concluso: “Che Dio lo abbia in gloria, oggi, domani e per sempre. E se vorrà potrà venirmi a trovare nei sogni, lo aspetterò lì. L’ho detto anche quando ho perso mio padre: il problema non è mai di chi se ne va, ma di chi resta. Ha lasciato un vuoto immenso”. Ha voluto poi dedicare parole ad Alis: “Quello che mi sento di esprimere dal profondo del cuore è che è sempre stata con noi e verso di noi una donna onesta e mai pretenziosa di nulla, anche quando mi capitó di portarla con me a fare la spesa per casa loro, lei non aveva il coraggio di chiedermi nulla, diceva che le bastava anche solo un pacco di biscotti con una bottiglia di latte”.
A ricordare la coppia è stato anche l’avvocato Mario Erbetta, che li aveva conosciuti nella sua veste di avvocato occupandosi dell’invalidità civile di Fernando.