A Rimini 1.178 giovani in più in dieci anni. Petitti: "Dati incoraggianti"
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L’Italia dal 2014 ad oggi ha perso qualcosa come 750 mila giovani compresi tra i 15 e i 34 anni, con un saldo negativo percentuale di meno 5,8%. L’Emilia-Romagna inverte specularmente, a livello percentuale, questa tendenza, facendo registrare un complessivo +5,6% che si concretizza in una crescita di più di 44 mila giovani, in particolare nelle province di Bologna, Parma, Modena, Ravenna, Piacenza, Reggio-Emilia e Rimini. Proprio Rimini si piazza al quindicesimo posto tra le province più attrattive per i giovani, con un aumento assoluto di 1.178 giovani, con un +1,8% nell’ultimo decennio.
“Dati incoraggianti – sottolinea Emma Petitti (PD) –ma per non disperderli servono investimenti a contrasto della precarietà lavorativa e di sostegno all’abitare per chi viene a lavorare da noi. Sappiamo infatti che la precarietà nei contratti e l’aumento del costo della vita legato all’inflazione, mettono a dura prova i giovani lavoratori, che sempre più spesso faticano a trovare casa o a pagare l’affitto nonostante uno stipendio. Penso a professioni come quella dell’infermiere e dell’insegnante, dove negli ultimi anni si stanno verificando fenomeni di ritorno dal nord al sud Italia, dove la vita a parità di stipendio costa meno, mettendo in crisi due settori fondamentali come sanità e scuola. Contrasto alla precarietà e sostegno all’abitare devono essere le due leve con cui l’Emilia-Romagna, aumentando le risorse a sostegno, può e deve sostenere questi giovani che vedono ancora nel nostro territorio la speranza di un futuro migliore”.