A 18 anni dalla tragica morte di Tamara Monti l’Associazione Vittime Riunite torna a chiedere all’amministrazione comunale di Riccione di intitolarle “una via, una piazza, un parco, o comunque un luogo pubblico alla memoria” . Il presidente Angelo Bertoglio ricorda in un post sui social che la richiesta è stata avanzata tre anni fa e ancora non ha avuto risposta. Il desiderio è “ché il suo ricordo, il suo amore per Riccione e per i delfini, possano vivere per sempre“. Tamara Monti, 37 anni addestratrice di delfini al parco Oltremare, venne uccisa il 2 febbraio del 2007 da Alessandro Doto che viveva nella stessa palazzina di Tamara in via Po’. Di lì a qualche giorno la 37enne avrebbe lasciato l’appartamento per una nuova casa a San Clemente, presa con il fidanzato, anche lui addestratore di delfini.
Bertoglio riporta anche il pensiero nel giorno dell’anniversario di Livio Moiana il cugino di Tamara che insieme alla sorella Sabrina ha dato vita ad una fondazione che porta il nome della giovane donna uccisa: “Il tempo non guarisce. Il tempo ti obbliga a convivere con la vita che un assassino ha scelto per te. Un assassino che presto o tardi probabilmente diventerà protagonista sotto i riflettori di telecamere o giornali perchè oggi è così che va. Al criminale si offrono luci, alla vittima resta il buio. Nessuno mi parli di recupero per chi non si è mai pentito di avere ucciso.
Il tempo che passa ti allontana solo e sempre di più dal ricordo dell’abbraccio, della voce, il ricordo dell’intensità dello sguardo che ti sorride e scherza.
Un omicidio oltre alla persona che perdi distrugge molto di quel paradiso che c’era nella tua vita. Nulla torna più.
Tutto negli anni diventa più lontano nelle percezioni.
L’unica cosa che non diminuisce è l’amore nel cuore.. ma il resto sfugge sempre di più senza che tu possa fare nulla.
Ciao cuginetta”.