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il 3 gennaio

Visita ai Casetti. Radicali: situazione peggiorata rispetto ad agosto

In foto: Zamagni e Innocenti
Zamagni e Innocenti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
lun 6 gen 2025 13:01 ~ ultimo agg. 7 gen 16:49
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Su proposta del Partito Radicale anche a Rimini si è svolta l’iniziativa Natale in carcere. Il 3 gennaio a far visita ai Casetti, ed in particolare alle sezioni uno e dei semiliberi e l’infermeria, sono stati Ivan Innocenti del Consiglio Generale del Partito Radicale e il Consigliere del Comune di Rimini Giuliano Zamagni.

“La situazione presenta dei peggioramenti rispetto alla visita di agosto”, commenta Innocenti. In particolare la sezione unoconferma il degrado e il luogo malsano in cui le persone detenute e il personale penitenziario sono ormai da lunghi anni costretti. Celle con muffe diffuse, angolo cottura e cucina accanto alla tazza del water, bagni senza docce e porte. Le docce in comune non funzionano, delle 5 presenti solo 2 sono considerate agibili per l’igiene personale e anche queste sono in condizioni non degne. L’AUSL già dal 2020 indica la prima sezione rischiosa per la salute di chi vi permane e non risolvibile con ordinaria manutenzione. Il magistrato di sorveglianza riconosce ai detenuti la condizione di “trattamento inumano e degradante”. Sono già stanziati due milioni di euro per la ristrutturazione dell’ala che comprende al primo piano la sezione uno e al piano terra la sezione sesta inagibile dal 2016 e in cui è prevista la realizzazione di uno spazio di lavoro nell’ambito della legge Smuraglia. L’inizio dei lavori da mesi è previsto imminente e le ultime indicazioni sono per gennaio, ma la direzione segnala che non sono state ancora date indicazioni per la gestione delle persone all’interno detenute e la preoccupazione è che se passa questo periodo invernale poi con l’avvicinarsi del periodo estivo per esigenze di carcerazione l’intervento possa slittare ancora. Utile è stato l’interessamento dei parlamentari Domenica Spinelli, Beatriz Colombo e Marco Croatti che a giugno si sono interessati degli stanziamenti dopo l’incontro con la direzione del carcere. Ora serve un ulteriore passo in avanti per la suzione di questa inumana situazione”.

Per quello che riguarda la sezione semiliberi che si trova in un edificio confinante con la recinzione del carcere stesso, donato al carcere dal comune di Rimini molti anni fa. “In questa sezione – spiega Innocenti – sono detenute le persone semilibere, detenuti che svolgono attività lavorative all’esterno del carcere nella comunità dei liberi. È un importante luogo di reinserimento della persona detenuta e del percorso per ridurre ed eliminare la recidiva. Dovrebbe essere un luogo principe per il reinserimento e per il percorso riabilitativo. Invece imbruttisce l’essere umano. La palazzina si presenta fatiscente e compromessa da evidenti crepe. I locali dove si cucina sono privi di aspirazione, con acqua che entra dal tetto e pieni di muffa. Le docce comuni non funzionano e gli interventi di riparazione precedenti hanno lasciato i pavimenti demoliti e con i tubi a vista. Le camerate dove pernottano i detenuti sono luoghi dell’orrore. Buie, sovraffollate, il soffitto da piove e i muri neri dalla muffa, aria irrespirabile e umida. Si notano sui muri i ripetuti inutili tentativi di rimuovere la muffa incrostata. Autentica vergogna per la nostra comunità”.

L’area sanitaria conferma nelle proporzioni la relazione del Garante Comunale di agosto “Attualmente non vi sono malati psichiatrici mentre i detenuti che soffrono di disturbi psichici o comportamentali sono 72, di cui 70 in terapia con psicofarmaci”.

A fronte di questa situazione – spiega Innocenti – attualmente non è in forza uno psichiatra ed è prevista in ogni caso una riduzione del suo già scarso precedente orario di 9 ore alla settimana. Presenti 5 psicologi. La situazione è sottovalutata. Le persone detenute un giorno usciranno e se nel frattempo non è stato dato adeguato supporto psichiatrico e psicologico le problematiche si troveranno irrisolte nella comunità. L’ambulatorio sanitario lamenta l’assenza di specialisti. Ritengono che la presenza una volta al mese di pneumologo, oculista, diabetologo, infettivologo e dermatologo potrebbe migliorare considerevolmente la condizione di prevenzione nella popolazione penitenziaria e ridurre i costi di traduzione in ospedale. La sanità penitenziaria è in carico alle Regioni.

Un tema emerso è anche quello della carenza del trasporto pubblico per un luogo meta di familiari e che gli stessi semiliberi che lavorano esternamente hanno bisogni di raggiungere facilmente.

Si è proposto di coinvolgere START Romagna in un progetto che veda la formazione di detenuti e la loro assunzione vista la perenne carenza di autisti che grava sulla società. Progetto già sperimentato nel bolognese con successo”.

Alcuni numeri sui Casetti.

Le statistiche dell’anno 2024 comunicate al Ministero della Giustizia indicano in 109 le persone che hanno goduto di permessi e in 7 le persone ammesse al lavoro esterno.
Sono invece 78 le persone inviate in misure alternative di cui 20 in detenzione domiciliare, 57 affidati a servizi sociali e uno espulso. Sono indicati in 407 i turni dei lavoranti interni.

Il 3 gennaio 2025 abbiamo i seguenti numeri.
Posti regolamentari 118, detenuti presenti 133, sovraffollamento del 113%
Pianta organica personale penitenziario 139 unità, effettivamente in servizio 72. Il personale effettivamente in servizio è la metà del previsto.
Detenuti in attesa di giudizio 47, il 36% del totale.
Detenuti tossicodipendenti 55, il 42% del totale.
15 i detenuti semiliberi che lavorano.