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'polemista per natura'

Si è spento l'editore riminese Mario Guaraldi, due settimane fa il Sigismondo d'Oro

In foto: Mario Guaraldi
Mario Guaraldi
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
gio 2 gen 2025 13:04 ~ ultimo agg. 3 gen 12:01
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Si è spento a 83 anni l’editore riminese Mario Guaraldi. Proprio lo scorso 21 dicembre aveva ricevuto il Sigismondo d’Oro dal Comune di Rimini. Le sue condizioni di salute no gli avevano permesso di presenziare alla cerimonia al teatro Galli, dove a rappresentarlo c’era la moglie Maria Perchiazzi.

La biografia e le motivazioni del Sigismondo d’Oro 2024 assegnato a Mario Guaraldi lo scorso 21 dicembre.

Sigismondo d’oro 2024: le motivazioni del conferimento dell’onorificenza


Mario Guaraldi

Per avere rappresentato, in oltre cinquant’anni di attività, una figura pionieristica nel panorama dell’editoria italiana indipendente, valorizzando autori e tematiche alternative che sono state di enorme stimolo per la crescita culturale del Paese; Per non avere mai perduto la fiducia nella necessità della voce critica, laica e non condiscendente al potere, considerata elemento imprescindibile nell’economia di un dibattito culturale e sociale improntato al confronto libero e democratico delle idee; Per avere valorizzato uomini e fatti della storia e della cronaca di Rimini attraverso inedite e sofisticate pubblicazioni, capaci di inserire l’opera nel migliore contesto critico per una lettura che andasse oltre il presente.


Biografia

Mario Guaraldi nasce a Rimini il 26 settembre 1941. Ha cinque figli. È sposato con Maria Perchiazzi con la quale dal 1978 condivide la vita privata e professionale.

Comincia a fare l’editore a diciotto anni con un libricino di racconti, Non più leggenda, dedicato alla Resistenza, e da allora non ha più smesso. Nel 1968 dirige a Milano il Giornale della Libreria e dal 1969 è all’Ufficio Stampa della Sansoni di Firenze. Nel 1971 fonda a Bologna la casa editrice Guaraldi.

La Guaraldi dopo breve tempo si trasferisce a Firenze, dove si circonda di giovani ricercatori, tra i quali Valentino Baldacci, Giovanni Bechelloni e Mario Caciagli. La sede legale rimane sempre a Rimini.

Tra le tante pubblicazioni di quegli anni, di grande rilevanza, non ci sarebbe che l’imbarazzo della scelta, basta pensare a: i Cani sciolti di Renzo Paris, Tecniche dell’inganno di Giuseppe Bonura e Compagno padrone di Laura Grasso, Banditi a Orgosolo di Franco Cagnetta, con una introduzione di Alberto Moravia, Radio e televisione di Furio Colombo, Linguaggio, scuola e società di Tullio De Mauro e Sergio Moravia.

Nel 1974 Mario Guaraldi organizza a Rimini un convegno titolato Per una editoria democratica al quale partecipa anche il futuro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il risultato più innovativo e nello stesso tempo più duraturo della Guaraldi degli anni Settanta è il contributo a veicolare le scienze umane dentro un contesto culturale ed editoriali come quello italiano che era ancora dominato dall’egemonia dello storicismo. La Guaraldi, con la collana La sfinge introduce i testi di Sandor Ferenczi, di Ernest Jones e di molti altri freudiani della prima e della seconda generazione, in traduzioni rigorose. Guaraldi pubblica la prima traduzione di Pierre Bourdieu e importanti testi di sociologia, di antropologia culturale e, soprattutto, di pedagogia, con la collana Le frontiere dell’educazione.

La battaglia culturale della prima Guaraldi dura appena otto anni e nel 1979 la casa editrice è obbligata a passare di mano a una lira simbolica. Mario Guaraldi nei primi anni Ottanta si trasferisce a Genova dove dirige parte del marketing Mira Lanza e rilancia le figurine dell’olandesina.

Fonda “art planning” – la prima casa editrice di spettacoli, produce e fa circolare, assieme alla moglie Maria, grandi spettacoli di balletto contemporaneo. Per due anni dirige anche gli spettacoli del Meeting di Rimini. Polemista per natura, si picca di essere anche giornalista, impresario teatrale, organizzatore di festival e contadino nella sua campagna.

Nel 1991 dà vita a Rimini a una nuova casa editrice, sempre col nome di Guaraldi e a partire dal 1996 imbocca l’avventura del web, immettendo il proprio catalogo in rete e sperimentando le prime tecniche di Print on demand sviluppate e approfondite poi negli anni successivi anche a livello di Consiglio d’Europa.

Nel luglio 2000 Mario Guaraldi cede la maggioranza della casa editrice al gruppo Logos di Modena in vista di una entrata in borsa che poi non avverrà; cessa quasi completamente l’attività di stampa cartacea e si occupa attivamente di incrementare la biblioteca digitale on-line del gruppo in 113 lingue.

Nel giugno 2002 una cordata di imprenditori riminesi riacquista la maggioranza e riporta la casa editrice a Rimini. Inizia la stagione dei grandi libri: La mia Rimini di Federico Fellini, il DE Re Militari di Roberto Valturio.

Nel 2003 l’editore Mario Guaraldi contribuisce a far nascere il primo Master in editoria e fino al 2005 è chiamato a insegnare editoria libraria al Corso di Laurea in Giornalismo della Facoltà di Sociologia di Urbino. E’ poi docente al Corso di Laurea in Giornalismo all’Università di Parma dove pubblica con e per i suoi studenti una serie di ricerche sul mondo del libro. Le sue lezioni sono raccolte nel volumetto Radici di carta frutti digitali.

L’11 novembre 2020 aderisce al progetto “Ok, Rimini con una diretta Facebook in cui racconta la sua visione futura dell’editoria per la città.

La dichiarazione del sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad: 

“Se ne è andato stamattina Mario Guaraldi. Ed è una grande perdita per la nostra città e per il mondo culturale italiano, di cui Mario è stato grande protagonista come pioniere di una editoria indipendente che ha dato un formidabile contributo allo svecchiamento intellettuale e alla diffusione popolare di testi e autori sconosciuti, dimenticati, ai margini della cultura ufficiale, parte fondamentale anch’essa di una indimenticabile e più ampia stagione della libertà e dei diritti.

Al dolore e il cordoglio che Rimini offre oggi spontaneamente al suo figlio scomparso, ai suoi cari, a tutti quanti lo hanno conosciuto, si unisce una consapevolezza che, se vogliamo, è già una consolazione: proprio in extremis, Mario e Rimini hanno saputo e voluto tornare a darsi idealmente la mano, dopo l’amarezza e le incomprensioni che l’avevano segnato, in un rapporto talvolta conflittuale con la sua città.

In una riflessione di qualche anno fa, Guaraldi scrisse di avere già messo a parte alcune persone della sua personale volontà di non accettare  ‘onori postumi né l’intitolazione di una piazzetta’ da parte di chi -tra politici, uomini di cultura, Rimini e riminesi- evitava qualsiasi apprezzamento o rispetto per le sue iniziative e idee. Un’intelligenza vivida, acuta, mai accomodante, insofferente alle convenzioni, ruvido e diretto nelle espressioni, che lo aveva portato più volte a scontrarsi con istituzioni e parte del mondo della cultura, locale e non.

Ho incontrato Mario Guaraldi pochi giorni prima della cerimonia di assegnazione del Sigismondo d’Oro, avvenuta pochi giorni fa, il 21 dicembre. La dura malattia non gli aveva spento la lucidità. Le condizioni di salute gli avrebbero impedito di essere presente al teatro Galli per ricevere materialmente il riconoscimento della comunità riminese. Ha detto ‘grazie’. Grazie è una parola semplice e bellissima, fragile e potente allo stesso modo. Gli ultimi mesi sono stati particolarmente duri per Mario e la sua adorata famiglia. A volte, il giorno dopo si presenta quando sembrava non dover arrivare. Voglio pensare che per arrivare a quel ‘grazie’, a quel premio civile (che probabilmente ha il sapore anche di un risarcimento) che Rimini ha voluto per un suo figlio, Mario abbia tenacemente resistito fino all’ultimo. Per salutare come si deve il luogo dove si cresce. Per lasciarsi alle spalle i peccati di gioventù e le incomprensioni. Per sancire come al dolore struggente di ogni addio corrisponda dall’altra parte la gioia e la dolce malinconia del tanto tempo passato assieme. Così si saluta chi si vuole bene. E Mario Guaraldi e Rimini si sono voluti bene.

Un abbraccio forte alla famiglia di Mario”.

Il ricordo del senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti:

“Con profonda tristezza, la nostra comunità si stringe nel dolore per la scomparsa di Mario Guaraldi, una figura di spicco nel panorama culturale e accademico della nostra città. Ho avuto l’onore e il piacere di conoscere personalmente Mario durante la campagna elettorale per le amministrative riminesi del 2021 e anche da questo suo desiderio di impegnarsi politicamente per Rimini traspariva l’amore per la sua città.

Editore visionario e docente universitario appassionato ha dedicato la sua vita alla promozione del sapere, della lettura e dell’editoria come strumenti di crescita collettiva. La sua scomparsa rappresenta una perdita incolmabile per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di collaborare con lui. Alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Mario Guaraldi esprimo le più sentite condoglianze”.