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Polo avicolo Fileni, ​CIA Romagna parla delle opportunità del contratti di filiera

l'incontro a Verucchio

Del nuovo polo avicolo della Fileni in Alta Valmarecchia nel territorio comunale di Maiolo fino a oggi si è parlato per le forte contestazioni legate all’impatto sul territorio. Ora si comincia a parlarne anche come opportunità dall’associazione di agricoltori CIA Romagna.

Garantire il reddito degli agricoltori locali, salvaguardare l’economia delle aree interne e offrire ai consumatori prodotti di qualità: è la filosofia per CIA dei contratti di filiera per i cereali biologici che vedranno protagonisti i coltivatori del territorio riminese e il gruppo Fileni. Le opportunità dell’accordo sono state illustrate giovedì a Verucchio nel corso dell’incontro con i numerosi associati promosso da CIA Romagna, con la presenza del presidente Danilo Misirocchi, del vicepresidente Lorenzo Falcioni e di Debora Peruzzi, presidente territoriale Novafeltria, giovane titolare di un’azienda agricola a Sant’Agata Feltria.

“L’incontro è parte di un percorso iniziato già da anni da Cia per sostenere e difendere le nostre aree interne e gli agricoltori che con passione e fatica cercano di portare avanti il loro lavoro in quelle zone – ricorda Falcioni -. Anche per questo la nostra organizzazione ha visto in Fileni un’opportunità e da subito ha accolto con favore il nuovo polo avicolo in Valmarecchia. Si aprono opportunità di filiera interessanti per gli agricoltori del territorio, che potranno fornire materie prime di qualità per l’alimentazione degli animali”.

Il fabbisogno è infatti di circa 2000 ettari di cereali bio per l’alimentazione degli avicoli, ma il contratto riguarda anche produzioni primaverili come sorgo, soia, mais, girasole. “Si crea una filiera che riconosce agli agricoltori del territorio importanti tutele, garantendo un prezzo minimo al quintale e il pagamento certo al 30 agosto. Questo per i nostri coltivatori è vitale: significa avere un reddito per poter programmare, investire, avere certezze per il futuro”.

Debora Peruzzi, che nei mesi scorsi era stata fra i protagonisti di Fattore R portando la propria testimonianza, ha ricordato quanto sia fondamentale creare le condizioni per salvaguardare l’agricoltura in collina e in montagna, contrastando così lo spopolamento e assicurando la tutela del territorio. “Oggi va di moda parlare di aree interne – conclude Falcioni -, ma Cia è in prima linea già da tempo. Ci abbiamo messo la faccia schierandoci a favore di chi mantiene le attività economiche nelle nostre vallate, tanto più legate all’agricoltura, e oggi è una soddisfazione poter dare risposte ai nostri coltivatori. Ora continuiamo a lavorare anche sulla logistica e lo stoccaggio, in modo da avere una copertura ottimale sia in Valconca sia in Valmarecchia”.

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