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lunedì 3 febbraio 2025
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I voti dei biancorossi

Pescara-Rimini 0-0, le pagelle di Cesare Trevisani

di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 11 gen 2025 19:41 ~ ultimo agg. 12 gen 20:08
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COLOMBI 7. Lui il gol lo segna dopo un quarto d’ora, quando inchioda Valzania che da due passi pensava proprio di bucarlo. A fine primo tempo deve mettere i guanti sul tiro di Cangiano, robetta per lui. L’ex Bologna ci riprova nella ripresa, ancora troppo poco. Poi serve il palo per fermare Moruzzi e lui torna protagonista su Merola, mettendoci il piedone. Chiusura col brivido forte perché Vergani prende un altro palo per il Pescara e Merola gli consegna il tap-in.

MEGELAITIS 6,5. La carestia difensiva lo riporta a destra, dove trova il baby Dagasso, bravo quanto presuntuoso. Lo azzera, così come imbavaglia tutto quel che il Pescara prova dalla sua parte. In questo momento è su livelli molto alti e il contributo per la squadra è decisivo.

DE VITIS 6. S’arrangia nel fare un mestiere non proprio suo. Non è il difensore di una squadra passiva, ma serve questo e trova spesso posizione e tempestività negli interventi.

BELLODI 6. C’è sempre al momento in cui serve chiudere, tamponare. Opporsi. Solo uno sgorbio nel duetto con Colombi, con un passaggio corto e rischioso (ma imprudente anche Colombi in avvio) che per poco non diventa un frittatone. La difesa porta a casa il clean sheet, c’è del suo insieme a una buona dose di fortuna.

LONGOBARDI 6. Ha perso quella capacità che aveva all’inizio di campionato di fare bene le cose semplici. Peccato quando non legge bene la sua posizione nel finale di tempo e resta in fuorigioco su una ripartenza che poteva diventare molto interessante. Ultimo quarto d’ora con Ferraris spostato dalla sua parte, se la cava con fatica.

GARETTO 5,5. Valzania lo sorprende nell’inserimento che origina l’occasionissima abruzzese nel primo tempo. Si adopera per irrobustire il muro, con generosità, ma troppo poco anche da lui nei tentativi di ripartire. C’è anche un giallo per lui, dopo un’entrata dura e imprudente e nell’ultimo spezzone Buscè non si prende rischi e lo cambia.

LANGELLA 6. Riprende le chiavi del centrocampo, con le quali chiude parecchie linee di passaggio. L’unico a non buttarla via, prendendosi i rischi del caso ma non è la personalità che gli manca. Arriva un giallo precoce, severo perché fondamentalmente era scivolato.

PICCOLI 6,5. Con la solita predisposizione al sacrificio, presidia il centro sinistra con attenzione. Cambia un po’ la musica quando arriva in campo Ferraris che inizialmente si piazza dalle sue parti. Chiude da quinto a sinistra una partita vigorosa e anche abbastanza precisa tecnicamente. Uno dei meglio.

SEMERARO 6. Rieccolo in campo. Sceglie le cose semplici e seleziona con cura i momenti per sganciarsi. Quando Baldini arma l’attacco con Merola le sofferenze aumentano ma riesce a proteggere quel fianco. Alla fine deve lasciare per noie fisiche e forse anche stanchezza.

MALAGRIDA 5,5. Ritrova la maglia titolare e parte usando la sua rapidità per mettere pressione agli abruzzesi. Tutto in funzione solo difensiva, un po’ il problema di questo Rimini attuale. Ricama bene a sinistra dopo mezz’ora. Ecco: uno come lui dovrebbe farlo dieci volte a partita. Ma la palla, sulla trequarti, qualcuno la deve portare. Ripresa più spenta e lascia dopo un quarto d’ora.

PARIGI 6,5. Combatte coi difensori e con un arbitro che tutti vorrebbero in casa. Comunque riesce ad arrivare su quasi tutti i rilanci e a toccarla bene, ma intorno c’è il deserto. Non ne molla mai una, fino a finire la benzina. Gara di grande generosità, senza tiri in porta ma quando si dice che ci si difende di squadra lui è da manuale del calcio.

CIOFFI 5,5. Quando entra la squadra è proprio al minimo sindacale delle ripartenze. Inevitabilmente va in difficoltà. Prova un paio di accelerazioni che Pellacani gli contrasta efficacemente.

UBALDI 6. Entra subito nello spartito della gara. Ha diversi palloni da giocare, lo fa con attenzione e la sua rapidità procura un po’ di fastidi.

LOMBARDI SV.

FIORINI SV.

Cesare Trevisani