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Concorrenza sleale strutturale

Negozi in crisi e i saldi non bastano. Zanzini (federmoda): troppe regole bypassate

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 13 gen 2025 15:02
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Il piccolo commercio è in crisi profonda e non bastano i saldi ad invertire la tendenza. A lanciare l’allarme è il presidente regionale di Federmoda Giammaria Zanzini che mette in fila i problemi del settore e lancia alcune provocazioni alla politica

Zanzini (Federmoda): commercio in crisi, i saldi non bastano. E la politica?

Se l’inverno meteorologico inizia il 21 dicembre com’è possibile che i saldi invernali, concepiti non solo per incentivare i consumi ma anche per svuotare i magazzini ed evitare l’eccessivo deprezzamento dei capi, inizino appena 14 giorni dopo? A porsi la domanda è il presidente di Federmoda Emilia Romagna Giammaria Zanzini spiegando che comunque in questa prima decina di giorni non ci sono state particolari impennate di vendita. Anche perchè il freddo sta arrivando solo ora. Ma non solo: le continue promozioni e offerte che precedono e seguono i saldi finiscono per renderli meno appetibili. Basti pensare che il “black friday” ha finito per drenare quasi il 60% degli acquisti natalizi. “Una concorrenza sleale e strutturale” dice Zanzini a cui si aggiungono carte fedeltà, sms promozionali e la nuova moda delle vendite private in opifici o show room con sconti dal 70 al 90%. Insomma, secondo il numero uno di Federmoda E/R mancano le regole, o meglio, quelle che ci sono non vengono fatte rispettare. E così a pagare sono i piccoli negozi di prossimità: dopo il covid, spiega Zanzini, in Italia ne chiudono 11 al giorno (prima erano 9) spiega Zanzini. “C’è un problema serio – prosegue – che non dipende dal mancato rinnovo o ammodernamento delle attività. Ci sono regole che vengono costantemente bypassate e così rischiamo di avere 5.000 comuni su 7.000 senza negozi di prossimità (oltre che senza poste e senza banche). Serve una pianificazione commerciale di eccellenza come chiede da tempo l’Europa. Ma dall’UE prendiamo solo quello che ci pare a noi…“. E poi la provocazione: “visto che nei centri commerciali ci sono solo negozi di grandi catene e franchising perché non chiediamo loro, se vogliono aprire in questi centri, di realizzare anche un’attività in un piccolo paese. Visto che le nostre città si stanno desertificando perché non tentiamo la strada di un piccolo ‘ricatto’?” conclude.

L’intervista integrale a Giammaria Zanzini