Naspi, la Filcams Cgil contro le modifiche: stagionali penalizzati
Sono in vigore le nuove normative che interessano la NASPI, la misura per garantire una continuità di reddito ai lavoratori che si trovano in un periodo di disoccupazione. Le modifiche, introdotte per limitare l’uso improprio della misura, secondo la Filcams Cgil sono invece penalizzanti per gli stagionali.
Dal 10 gennaio i lavoratori che hanno lasciato spontaneamente un lavoro a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti hanno diritto alla Naspi in caso di licenziamento da un nuovo impiego solo se hanno almeno 13 settimane di contribuzione dalla mansione per la quale si richiede l’indennità. La modifica è stata introdotta dall’ultima legge di Bilancio e, nelle intenzioni, mira a limitare la tendenza a dimettersi e a trovare nuove occupazioni di breve durata o intermittenti per ottenere la Naspi o evitare alle aziende di pagare il ticket di licenziamento.
Ma per la Filcams CGIL la nuova norma, pur riconoscendo l’intenzione di contrastare l’utilizzo abusivo, finisce per frenare il mercato del lavoro e colpisce anche chi decide di dimettersi senza avere una nuova occupazione.
Il sindacato cita come esempio una persona che, impiegatasi dopo la stagione estiva 2024, all’inizio di giugno 2025 si dimette o risolve consensualmente il contratto per iniziare la stagione. Se viene assunta come stagionale a metà giugno, lavorerà in molti casi una decina di settimane ma difficilmente tredici.
Oppure il caso di una persona che trova un nuovo impiego dopo dimissioni o risoluzione consensuale: se viene licenziata nel successivo periodo di prova non avrà diritto alla Naspi.
Per la CGIL occorre riformare la Naspi “ampliando per i lavoratori stagionali la durata del trattamento ed introducendo adeguate politiche attive, nell’interesse del sistema turistico”.
La Naspi, introdotta nel 2015, spetta dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione di un rapporto di lavoro ed è corrisposta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive presenti nei quattro anni precedenti.