Il dramma di Villa Verucchio. I nuovi interventi dalla politica
Mentre proseguono le indagini per appurare l’esatta dinamica dei tragici fatti accaduti nella notte del 31 dicembre a Villa Verucchio, la politica locale e nazionale continua la sua mobilitazione. “Il dramma di Villa Verucchio non poteva essere evitato?” si chiede il consigliere comunale riminese di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi ricordando che poche ore prima dei fatti il 23enne egiziano si trovava a Rimini nei pressi della Moschea di Corso Giovanni XXIII. Il deputato forlivese della Lega, Jacopo Morrone invece auspica una rapida approvazione del ddl sicurezza, il rafforzamento delle azioni contro la radicalizzazione e lamenta il silenzio del Pd sulla vicenda.
La nota di Gioenzo Renzi (Fratelli d’Italia)
In base a quanto appreso dai media, il 23enne egiziano, avente status di protezione internazionale, autore delle aggressioni, la sera del 31 dicembre, con 4 persone accoltellate a Villa Verucchio (RN), poche ore prima, nel pomeriggio, si trovava a Rimini, nei pressi della Moschea di Corso Giovanni XXIII, nel Borgo Marina, adiacente al Centro Storico.
In base alle dichiarazioni rese dal presidente della comunità egiziana, apprendiamo che, anche nel pomeriggio del 31 dicembre, era apparso in stato confusionale e, addirittura cercasse dei soldi per “riempire una bottiglietta di plastica con della benzina e dare fuoco a qualcosa”, un gesto eclatante per poter essere rimpatriato in Egitto dalle autorità italiane, in conseguenza della propria situazione di disagio. La prima domanda da porsi è: perchè nessuno è intervenuto per tempo, nonostante fossero a conoscenza dei disagi di tale individuo?
In base alle notizie apprese, il ragazzo avrebbe dato segnali di squilibrio mentale, anche nei giorni e mesi precedenti. La cooperativa che aveva in carico tale ragazzo, nonostante tali elementi, perché non è intervenuta con le cure? Se il ragazzo voleva esser rimpatriato, come emergerebbe dalle parole del presidente della comunità egiziana, per quale motivo non gli è stata prospettata tale possibilità dalla medesima cooperativa? E’ stato fatto il necessario per evitare quanto avvenuto la sera del 31 dicembre? Le Cooperative di accoglienza immigrati, al di là del denaro percepito per i soggetti ospitati (richiedenti asilo, o oggetto di protezione internazionale), compiono gli adeguati controlli e adempiono a quanto previsto dai bandi?
Naturalmente il nostro pensiero e la nostra piena solidarietà va alle vittime delle aggressioni, alcune delle quali ancora in ospedale, e a tutta la comunità di Villa Verucchio, sconvolta da tali accadimenti. Un doveroso ringraziamento va al Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri, Luciano Masini, che con prontezza è dovuto intervenire per fermare l’azione criminosa del giovane egiziano, che in alternativa avrebbe potuto colpire e ferire altre persone. Ci auguriamo che il Carabiniere, venga prosciolto al più presto nelle indagini in corso, in merito all’eccesso di difesa.
Chiedo al Sindaco di Rimini, che le registrazioni della videosorveglianza nei pressi della Moschea di Corso Giovanni XXIII, del giorno 31 dicembre, vengano messe a disposizione degli inquirenti, per verificare le frequentazioni del soggetto e consentire di avere la maggiore completezza informativa nelle indagini e a tutela della cittadinanza. Più volte ho personalmente richiesto adeguati controlli nel quartiere del Borgo Marina, a fronti di tali accadimenti, sono a rinnovare la richiesta al Sindaco e al Prefetto. Inoltre aspettiamo che venga istituito il tavolo di confronto per il trasferimento della Moschea, e la messa in sicurezza del quartiere, promesso dal Sindaco stesso.
La nota di Jacopo Morrone (Lega)
“Il gravissimo episodio accaduto a Verucchio (Rn) nella serata del 31 dicembre scorso con l’accoltellamento di cinque persone da parte di un egiziano evidentemente radicalizzato poi ucciso dal comandante della stazione locale dei Carabinieri non può essere derubricato come un semplice fatto di cronaca nera. Due oggi le strade che ritengo urgente percorrere: la prima è l’approvazione più veloce possibile al Senato del Ddl Sicurezza dove, grazie ad emendamenti della Lega, si introducono nuove disposizioni in materia di tutela legale per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, con la copertura delle spese legali a favore del personale indagato o imputato per fatti inerenti al servizio. La seconda strada è il rafforzamento dell’attività delle forze di polizia nei confronti di ambienti contigui alla radicalizzazione con l’adozione di più provvedimenti di espulsione per gli stranieri che si ritiene utilizzino il territorio italiano come base per attività illecite. Trovo inoltre inaccettabile che, come in altre occasioni, si possa mettere in moto una campagna ‘giustificazionista’ anche mediatica per l’aggressore di Verucchio così da stornare l’attenzione dal gesto criminale dettato dalla professione di fede e dalle vittime innocenti. Nascondere queste realtà significa disinformare i cittadini su un problema drammaticamente attuale”
“Appare poi incredibile che dal Pd, che nel riminese e in regione è forza di maggioranza, non si siano levati segnali di preoccupazione per la sicurezza e di vicinanza ai feriti e al militare. Prova evidente dell’imbarazzo di una sinistra che minimizza sia il fallimento delle politiche di integrazione sia il concreto pericolo della presenza di lupi solitari o di cellule radicalizzate e l’impatto negativo di un’immigrazione irregolare massiva. Sono invece evidenti i segnali di comunità di origine straniera che non hanno alcuna intenzione di integrarsi: lo dimostrano i ripetuti episodi di violenza che li vedono protagonisti o le intollerabili manifestazioni di odio verso l’Italia e gli italiani come accaduto a Milano nella notte di Capodanno. Sulla presenza anche in Italia di ‘lupi solitari’ radicalizzati e di cellule operanti nel jihad internazionale sembra non ci siano dubbi, non da oggi ma da diversi anni, come da altrettanto tempo la nostra intelligence è allertata contro queste forme di terrorismo. Appare anche evidente come questo pericolo si sia amplificato con i flussi di immigrazione illegale mettendo a rischio la sicurezza di qualunque località dove singoli soggetti di origine straniera si sentano autorizzati a compiere azioni violente e destabilizzanti, influenzati da un’intensa azione di proselitismo ideologico e dottrinale diffusa anche attraverso la rete social”.