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Giorno della Memoria: a Rimini il Consiglio comunale con i giovani

la seduta

Luoghi e storie, vissuti dai ragazzi che hanno partecipato all’ultimo viaggio della memoria, svoltosi in Germania, a Monaco di Baviera, Dachau e Norimberga, lo scorso ottobre. sono stati al centro della seduta del Consiglio comunale straordinario di giovedì a Rimini, organizzato nella settimana del Giorno della Memoria.
Dal cigolio del cancello d’ingresso, con la scritta “Arbeit macht frei”, che si apre nel silente ‘piazzale dell’appello’, al rumore dei passi nell’edificio che ospitava i crematori, le docce e le camere a gas. Dal  “Dokumentationszentrum”, Centro di documentazione sul Nazionalsocialismo di Monaco, che racconta la minuziosa strategia della propaganda, fino al memoriale di “Hebertshausen”, ex poligono di tiro, dove al posto delle sagome c’erano persone. E fino alla commovente visita all’Università di Monaco, dove un’ampia area museale ricorda la coraggiosa e tragica storia di Sophie e Hans Scholl e i ragazzi della Rosa Bianca.
Presenti consiglieri, amministratori e cittadini collegati in streaming da casa. Alla testimonianza diretta si sono aggiunti gli interventi del sindaco Jamil Sadegholvaad, dell’assessora Francesca Mattei e della presidente del Consiglio comunale Giulia Corazzi. Oltre ai relatori: Fabio Cassanelli, attuale referente dell’attività di Educazione alla Memoria; Laura Fontana, storica e responsabile per decenni del progetto promosso dal Comune di Rimini; Maria Rosaria Di Dedda,  professoressa responsabile della commissione didattica dell’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea della provincia di Rimini. All’incontro pubblico era presente anche la Vice prefetto vicario Patrizia De Angelis.
Un incontro pubblico di dialogo e confronto tra i giovani e gli amministratori, con l’intervento dei consiglieri di maggioranza e minoranza, aperto alle scuole e alla cittadinanza, sul tema della memoria, per continuare a coltivare il valore della responsabilità individuale e per proseguire quel percorso che il Comune di Rimini ha iniziato 61 anni fa.
Durante il Consiglio comunale è stato condiviso un breve video che racconta l’ultimo viaggio memoria, organizzato dal Comune di Rimini, a Monaco di Baviera, Dachau, Norimberga lo scorso ottobre.
L’attività è sostenuta da un’ampia rete di collaboratori, tra cui l’ Istituto per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea della provincia di Rimini e diversi sostenitori tra cui: Assemblea Legislativa della Regione Emilia-RomagnaANPICOOP Alleanza 3.0Gruppo HERA e molte altre realtà locali e nazionali. Alcantara Teatro, che ha collaborato con i ragazzi per l’animazione del Consiglio di oggi, è preparato i ragazzi per le riffe è parte integrante del progetto, promuovendo laboratori e percorsi creativi in affiancamento alle attività didattiche.
“Credo sia doveroso ringraziare Laura Fontana – ha ribadito la presidente del Consiglio comunale Giulia Corazzi – per tutto il lavoro che ha svolto in tutti questi anni, con risultati straordinari in termini di formazione e di conoscenza trasmessa ai giovani della nostra città. Accogliere i ragazzi di questo percorso formativo, che la nostra città porta avanti dal 1964, proprio in questa sala, dove si decide il futuro della nostra città, credo abbia un valore straordinario. Un arricchimento personale di cui non possiamo fare più a meno, come cittadini e come amministratori. Ringrazio per questo gli insegnanti, i referenti del progetto e questi ragazzi che anche oggi ci hanno dimostrato, con la loro testimonianza, che la memoria non è mai scontata, ma è una fatica personale da rinnovare ogni volta, affinché venga mantenuta viva.”
“Le tante attività legate al progetto di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini – ricorda l’assessora Francesca Mattei nel suo intervento in aula – per noi non sono solo una volontà, ma soprattutto un dovere morale. Un impegno indirizzato proprio alle ragazze e ai ragazzi che sono cittadini del presente e del futuro, che saranno a Rimini studenti, lavoratori e magari amministratori. Vogliamo che loro raccolgano il testimone della memoria, che custodiscano ciò che hanno imparato e che trasmettano il testimone a loro volta alle generazioni future. Credo che la pace non sia un concetto così astratto, ma mi piace pensare che si costruisca tutti assieme: istituzioni, associazioni e cittadini, ognuno con il contributo che può dare. Vogliamo trasmettere il messaggio che l’odio, la violenza e l’indifferenza non possono che portare a periodi bui, come sono stati il nazismo in Europa, il fascismo in Italia o i totalitarismi che oggi moltissimi Paesi stanno vivendo. La memoria è una responsabilità di cui dobbiamo farci carico come società civile. Ricordando, studiando, riflettendo e soprattutto agendo.”
“L’attività di Educazione alla Memoria a Rimini – ha dichiarato il sindaco Jamil Sadegholvaad, in un passaggio del suo intervento – è un faro acceso da 61 anni che non permette che sulla storia del nostro recente passato cali l’oblio o la banalizzazione dei fatti. Offre ai giovani l’opportunità di conoscere meglio innanzitutto la storia italiana, perché anche in Italia è accaduta la Shoah, con l’arresto, la deportazione e l’uccisione di più di 700 bambini e bambine di età inferiore a 14 anni, colpevoli di essere nati ebrei. Ma non è solamente questo. L’attività della Memoria parla non solo ai ragazzi e alle ragazze delle scuole, ma a tutta la comunità, di dove possono condurre politiche all’insegna del disprezzo, della disuguaglianza e del razzismo e, soprattutto, del valore della responsabilità individuale di fronte al male.
È nostro compito mantenere acceso questo faro affinché il più grande abisso della storia dell’umanità non sia relegato a una riga sui libri di storia o non scompaia del tutto. A Rimini, da 61 anni, e anche oggi in questo consiglio, facciamo in modo che questo non accada.”
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