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Emergenza casa: l’impegno della Diocesi

Il Vescovo di Rimini, Monsignor Nicolò Anselmi

E’ stata l’emergenza casa uno dei temi principali al centro del consueto incontro, avvenuto in Seminario, tra il Vescovo di Rimini e politici, sindaci, assessori e amministratori del territorio riminese. Monsignor Nicolò Anselmi ha espresso la disponibilità della Diocesi a prendere in carico immobili confiscati alla criminalità organizzata e a ristrutturarli e metterli a disposizione di chi è in difficoltà. Dal Vescovo anzi è arrivata la sollecitazione ai sindaci, nel caso si trovassero nel territorio dei beni confiscati, a contattare l’apposito ufficio nazionale per procedere al trasferimento ai Comuni e così metterli a bando. Il tema dell’emergenza casa è comunque ben noto alla Diocesi e alle parrocchie che, sottolinea il Vescovo, ricevono settimanalmente decine di richieste da parte delle famiglie dove la principale criticità è quella legata all’elevato costo degli affitti senza dimenticare anche la difficoltà oggettiva a trovare abitazioni. Di fronte all’impegno già profuso da molte amministrazioni locali, monsignor Anselmi spiega che anche la Chiesa riminese è decisa a rilanciare l’impegno sul fronte casa, specie in questo anno giubilare. Senza dimenticare ciò che Curia e parrocchie già fanno per tendere la mano alle famiglie in difficoltà: perché la casa, dice il Vescovo, non è solo quella di mattoni ma è anche una comunità fatta di rapporti e relazioni vere. Un concetto che vale per chi esce da una esperienza carceraria o da una dipendenza ma anche per stranieri e giovani coppie. È una questione di fiducia sociale, aggiunge monsignor Anselmi ricordando ad esempio la paura di affittare beni per la paura che vengano trattati male o non venga pagato affitto. Su questo aspetto, sulla ricostruzione della fiducia, la Chiesa può avere un ruolo fondamentale. “Chi ha due tuniche ne dia una a chi non me ha – cita il Vescovo dal Vangelo –, chi ha due case ne dia una, almeno in affitto, a chi la sta cercando. Lo aiuterà a risorgere e avrà un patrimonio in cielo“.

E dal sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad arriva l’ipotesi di una Fondazione per la casa a cui partecipi, ad esempio, anche la Diocesi. Una sorta di evoluzione del Patto per la Casa già esistente ma che obbligatoriamente deve partire dalla generosità delle persone.

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