Dà uno schiaffo al cane della polizia Locale, condannato 32enne

La notte di Ferragosto, durante un normale controllo di polizia a Marina Centro, fu arrestato per aver sferrato una manata al muso del cane antidroga Bruce, in forza alla polizia Locale di Rimini. Per quel gesto e per aver opposto resistenza durante le fasi di identificazione, è stato costretto ad affrontare un processo, con rito abbreviato, che questa mattina si è chiuso con una condanna a quattro mesi e 13 giorni di reclusione.

L’imputato è un maliano di 31 anni, che attualmente vive in una casa famiglia di Forlì e ha in corso un procedimento per il diritto d’asilo. Quella notte era seduto a terra con in mano una birra, quando il cane antidroga Bruce gli si era avvicinato e aveva incominciato ad annusarlo in maniera insistente. Istintivamente il maliano reagì colpendolo con uno schiaffo sul muso: “Il cane deve starmi lontano, non vi avvicinate che vi faccio, faccio un macello”, intimò all’agente della polizia Locale che teneva Bruce al guinzaglio e ai due colleghi della polizia di Stato di pattuglia in quella zona.

Per sfuggire alla sua identificazione, il 31enne, secondo l’accusa, avrebbe minacciato gli agenti brandendo contro di loro la bottiglia di vetro. Non solo, perché dalle parole sarebbe passato ai fatti, sferrando reiterate manate contro i poliziotti e colpendo uno di loro con una testata allo zigomo. Da qui l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale e l’instaurazione del conseguente processo.

Il suo difensore, l’avvocato Marco Lunedei, che nel corso del processo ha spiegato come il maliano oltre ad essere incensurato fosse anche un amante degli animali, avendo adottato in passato proprio un cane anziano dal canile, ha già preannunciato ricorso. Secondo il legale, infatti, il gesto nei confronti di Bruce non fu né una manata né tantomeno uno schiaffo, ma una semplice spinta per allontanarlo.