newsrimini.it

Bollette, le ragioni dei rincari e qualche consiglio utile

Tensioni geopolitiche, rialzo stagionale dei prezzi all’ingrosso, un inverno che appare più rigido rispetto a quello scorso. Sono alcuni degli elementi che fanno temere una stagione da brivido per le bollette di cittadini e imprese. Ma sarà veramente così oppure si tratta di paure immotivate? Se ne è parlato a Fuori dall’Aula su Icaro TV con il direttore commerciale di Sgr Lorenzo Pastesini, l’utility manager e delegato regionale Assium Marco Lupo e il presidente di Federconsumatori Rimini Graziano Urbinati.

Fuori dall’Aula 24/25. Bollette: timore rincari e occhio alle truffe

I dati ufficiali disponibili sono quelli forniti dall’autority Arera per gli utenti vulnerabili rimasti nel mercato a maggior tutela (una quota comunque minoritaria di persone): per l’elettricità si registra un aumento del 18,2% per il primo trimestre 2025 mentre per il gas il valore di riferimento della materia prima aumenta del 2,5% a dicembre rispetto al mese precedente. Quindi bollette più salate. Per chi si trova invece nel mercato libero tutto è legato alla tipologia di offerta sottoscritta. Secondo un’analisi realizzata da Facile.it ad esempio, nel 2025 il costo dell’energia salirà di circa il 30% gonfiando in particolare le bollette di chi ha sottoscritto un’offerta a prezzo variabile. Si stima che una famiglia tipo nel mercato libero subirà così un rincaro annuo di 272 euro: 176 in più di gas e 96 di energia elettrica. Uno dei problemi, secondo alcuni analisti, è che nel mercato libero si è registrato un preoccupante allineamento al rialzo delle offerte. Parlando di elettricità, il presidente di Arera Stefano Bassenghini ha spiegato al Corriere della Sera che nel mercato libero “non c’è una capacità di farsi concorrenza adeguata e c’è una gestione dei servizi aggiuntivi che viene sopra valorizzata e della quale gli utenti non hanno grande consapevolezza”.
Timori si registrano anche nel mondo del lavoro. Secondo l’analisi realizzata dal centro studi di Unimpresa infatti, i soli aumenti delle bollette del gas porteranno nel 2025 circa 1,6 miliardi di costi aggiuntivi per le piccole e medie imprese. I settori più colpiti saranno quelli a maggiore intensità, manifatturiero, logistica, agroalimentare, ceramica e metallurgia, col rischio di una perdita di competitività sui mercati. E non solo, perché, rileva una nota di Confesercenti, “un ritorno alla crescita dei prezzi dei beni energetici potrebbe avere un impatto rilevante su tutta l’economia, con un nuovo incremento dell’inflazione e un impatto sui consumi di circa 2,1 miliardi in Italia”. Insomma, un 2025 che si apre con molte incognite e qualche preoccupazione. Ma ormai non è una novità.

La piaga del telemarketing aggressivo

3500 segnalazioni di raggiri o truffe in appena sei mesi. E c’è da pensare che questi numeri siano solo la punta dell’iceberg. Purtroppo il telemarketing selvaggio e truffaldino è un fenomeno in aumento esponenziale. Che si tratti di luce, gas o telecomunicazioni, il rischio è dietro l’angolo e le tecniche sempre più difficili da riconoscere. Una chiamata da un call center, un operatore che si spaccia per un ente ufficiale oppure usando nomi modificati come “Ufficio Tutela Consumatori” o “Agenzia del Libero Mercato”. C’è chi si presenta addirittura utilizzando la dicitura dell’attuale fornitore. L’obiettivo è quello di estorcere l’adesione a contratti, l’attivazione di nuove forniture o semplicemente l’acquisizione dei dati personali. Le scuse sono le più disparate ma sempre, all’apparenza, credibili: errori in bolletta che comportano la restituzione al cittadino di presunte somme non dovute, guasti a centraline e cabine elettriche o danneggiamenti alle tubature del gas con la necessità di aprire un nuovo contratto, la richiesta di chiarimenti anagrafici. Si stima che almeno il 40% degli italiani abbia ricevuto almeno una chiamata sospetta nell’ultimo anno. E ci sono truffatori che iniziano anche ad affidarsi all’intelligenza artificiale. Come difendersi? In primo luogo, evitare di fornire informazioni personali o dati sensibili, poi verificare l’autenticità delle richieste contattando direttamente l’azienda tramite i canali ufficiali e diffidare dagli operatori che sollecitano risposte urgenti o usano toni minacciosi. A tendere la mano ai consumatori anche una delibera di Arera che dal 2025 dovrebbe rendere più complicata la sottoscrizione di contratti telefonici con nuovi obblighi a carico del venditore: sarà necessario infatti che il cliente confermi di aver ricevuto il documento scritto con tutte le condizioni contrattuali, trasmesso su supporto cartaceo o su un altro supporto durevole disponibile e accessibile. Inoltre il diritto di ripensamento viene esteso da 14 a 30 giorni.

Exit mobile version