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giovedì la presentazione

A Santarcangelo parte il servizio dell’Infermiere di Famiglia e Comunità

In foto: la locandina
la locandina
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 26 gen 2025 08:30 ~ ultimo agg. 24 gen 13:42
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Sarà presentato alla cittadinanza giovedì 30 gennaio, alle ore 21, nella sala Baldini della biblioteca l’Infermiere di Famiglia e Comunità, nuovo servizio in corso di attivazione da parte di Ausl Romagna anche per il territorio comunale di Santarcangelo. All’incontro parteciperanno rappresentanti dell’Amministrazione comunale, la direzione del Distretto, la direzione assistenziale e la direzione del Dipartimento Cure Primarie di Rimini.

Come verrà spiegato nel corso dell’incontro, l’Infermiere di Famiglia e Comunità è una risorsa fondamentale per promuovere la salute dei cittadini e rafforzare il legame tra i servizi territoriali e la popolazione, pensata per un’assistenza sempre più di prossimità, anche in fase di prevenzione. L’obiettivo è infatti quello di avvicinare le persone, specie quelle più fragili, e mettere in rete i professionisti e le risorse della comunità, a garanzia di percorsi più facili, veloci, risolutivi.

L’Infermiere di Famiglia e Comunità, in particolare, è una nuova funzione delle cure territoriali che prevede un’assegnazione diretta di circa 3mila assistiti a ciascun operatore su base territoriale, allo scopo di fornire un punto di riferimento per il primo livello di bisogno, in fase preventiva e curativa, in ambulatorio e al domicilio, con interventi di assistenza diretta o mirati allo sviluppo di iniziative comunitarie. A Santarcangelo, di conseguenza, saranno attivi sette infermieri di famiglia e comunità: a partire dalla sede ambulatoriale nella Casa della Comunità dell’ospedale “Franchini”, sulla base delle esigenze degli assistiti, gli operatori si sposteranno poi sul territorio, appunto in un’ottica di sempre maggiore prossimità.

Il modello infatti è quello della “medicina d’iniziativa”, finalizzata all’educazione sanitaria, alla promozione della salute fisica, psichica e sociale delle famiglie e dell’intera comunità. La nuova figura collaborerà con il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta alle cure territoriali dei cittadini, prendendo in carico gli utenti a media o bassa complessità assistenziale, sia presso la Casa della Comunità sia presso il domicilio dell’utente, favorendo inoltre l’aspetto relazionale, intercettando e valutando i bisogni per garantire una pianificazione assistenziale personalizzata.