Crescono le imprese che assumono, diminuisce la richiesta di giovani, aumentano le difficoltà di reperimento delle figure ricercate. Sono alcuni degli aspetti che emergono analizzando i fabbisogni occupazionali delle imprese riminesi nel corso del 2024 in base ai dati dell’indagine Excelsior.
In provincia di Rimini le entrate previste annualmente sono oltre 48mila (erano 53.730 nel 2023) e cresce di due punti percentuali (dal 72 al 74%) la quota di imprese che assumono. Si registrano però elevate difficoltà di reperimento in alcuni settori: costruzioni (65%), industrie metalmeccaniche ed elettroniche (64%) e sanità e assistenza sociale private (61%). A livello nazionale invece le maggiori criticità riguardano turismo (79%), sanità (75%) e logistica (74%). Solo all’8% degli assunti (rispetto al 14% italiano) viene richiesto un titolo terziario di istruzione (laurea o ITS Academy) mentre per il 69% basta l’istruzione secondaria, il diploma o la qualifica (66% in Italia) e per il 23% è sufficiente la scuola dell’obbligo (20% a livello nazionale). Le imprese manifestano, in particolare, difficoltà a trovare personale con l’istruzione più elevata (61%) mentre per gli altri due livelli la percentuale scende al 48 e al 40%. Il problema più diffuso denunciato dalla imprese è la mancanza di candidati disponibili per l’inserimento in azienda (nel 32% dei casi) mentre la preparazione inadeguata dei candidati è segnalata nell’11,5% dei e nel 3,8% emergono invece difficoltà di ricerca per altri motivi non specificati (in Italia la suddivisione registra il 31,2%, 13% e 4%).
In provincia di Rimini, le 5 professioni più richieste, con la rispettiva percentuale di irreperibilità sono:
14.980 esercenti e addetti nelle attività di ristorazione, 51%;
5.880 personale non qualificato nei servizi di pulizia, 38%;
4.340 addetti alle vendite, 30%;
2.000 addetti all’accoglienza/informazione della clientela, 38%;
1.780 personale non qualificato addetto a spostamento e consegna merci, 35%.
Le competenze più richieste in una rosa di dieci sono: flessibilità e adattamento 93%, lavorare in gruppo e in autonomia ciascuna con l’83%.
I giovani sono desiderati per il 29% delle posizioni (30% in Italia), maggiormente nel commercio al dettaglio/ingrosso e riparazione di autoveicoli a motore (38%), nelle industrie metalmeccaniche ed elettroniche (32%) e nei servizi di alloggio/ristorazione e turistici (32%). I più difficili da reperire sono attrezzisti/operai/artigiani del legno (per oltre 9 aziende su 10), conduttori di veicoli a motore (82%) e operai specializzati in rifiniture di costruzioni (79%).
Gli immigrati sono cercati nel 16% delle posizioni della provincia di Rimini (20% in Italia); il mismatch italiano è particolarmente frequente nei servizi operativi alle imprese e alle persone e in quelli collegati ai trasporti e alla logistica, dove copre circa un terzo delle entrate.
In termini assoluti è comunque il settore del turismo e della ristorazione che concentra il maggior numero di entrate di lavoratori stranieri.
Altri aspetti da evidenziare: il 90% dei contratti proposti è a tempo determinato e la classe di età più gettonata è quella tra i 30 e i 44 anni (32%) anche se in 3 casi su 10 per il datore di lavoro è l’età indifferente. Nel settore dei servizi di alloggio, ristorazione, turismo si concentrano 20.730 assunzioni mentre nel commercio (secondo) 6.540.