Due anni di reclusione, pena sospesa condizionata al risarcimento di 15mila euro alla parte civile. E’ questa la sentenza di primo grado del tribunale monocratico di Rimini nei confronti di un 28enne siciliano a processo per aver pubblicato sui social un video intimo della sua ex, una giovane della provincia di Rimini all’epoca minorenne. La sua fu una sorta di vendetta per la decisione della ragazzina di mettere fine alla loro frequentazione.
I fatti risalgono al settembre del 2020, quando la minore, che all’epoca aveva 16 anni, faceva la stagione estiva una struttura turistica del Riminese. Durante quel periodo aveva conosciuto un uomo di 10 anni più grande, di origine siciliana, con il quale intrattenne una frequentazione durata un paio di mesi. Un amore estivo terminato a causa dell’eccessiva e morbosa gelosia di lui. Inutili i successivi tentativi dell’uomo di riavvicinamento, così come le continue e pressanti richieste di chiarimenti, puntualmente respinte. E’ allora che l’imputato decise di fargliela pagare nel modo più ignobile, diffondendo su Instagram e su altre piattaforme, attraverso la creazione di falsi profili social, un video in cui si vedeva la ragazzina impegnata in un rapporto sessuale. Video che inoltrò via mail anche alla dirigente scolastica della scuola superiore frequentata dalla minore.
Dopo la segnalazione della scuola alla mamma della 16enne, era partita una dettagliata denuncia alla polizia Postale, che non aveva impiegato molto tempo a identificare il 28enne siciliano dietro quei profili fake. La richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero d’udienza, la vice procuratrice onoraria Simona Bagnaresi, era stata di 4 anni di reclusione. Costituitasi parte civile attraverso l’avvocatessa Milena Montemaggi, la vittima, che nel frattempo è diventata maggiorenne e che nel tentativo di lasciarsi questa brutta storia alle spalle ha persino cambiato città insieme alla madre, questa mattina ha finalmente visto condannato colui che ha cercato di rovinarle la vita per un semplice “no”.