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Le stime della Cgia

Tredicesime e bonus Natale, ma la spesa per i regali diminuisce

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 1 dic 2024 14:05 ~ ultimo agg. 17:51
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Sono quasi 195.000 i riminesi che nel mese di dicembre riceveranno la tredicesima. Si tratta di 89.849 pensionati e di 105.150 lavoratori dipendenti. E’ quanto emerge dalle stime della CGIA di Mestre. I primi a riceverla saranno i pensionati. Da lunedì, infatti, verrà accreditata sul conto corrente o potrà essere ritirata in contanti presso gli uffici delle Poste. Nelle settimane successive e, comunque, entro Natale, la riceveranno anche i dipendenti pubblici e quelli privati. La platea complessiva in Italia ammonta a 35,7 milioni di persone che, al netto delle imposte, riceveranno 44,8 miliardi di euro. A rallegrarsi per la gratifica natalizia, però, non saranno solo i pensionati, gli operai e gli impiegati, ma anche il fisco che beneficerà di 14,5 miliardi di gettito Irpef. Pertanto, al lordo delle tasse, l’Inps, le Amministrazioni pubbliche e gli imprenditori privati dovranno erogare per questa mensilità aggiuntiva complessivamente 59,3 miliardi di euro. Rispetto al 2023, l’ammontare netto delle tredicesime è incrementato di 4,1 miliardi. La platea dei dipendenti presenti nel Paese è infatti aumentata di 221mila lavoratori, mentre i pensionati sono cresciuti di quasi 99mila unità. A crescere anche il monte salari per via del rinnovo di alcuni importanti contratti di lavoro. In arrivo poi anche il bonus Natale di 100 euro netti per i lavoratori con redditi medio-bassi  (inferiori a 28mila euro) e con almeno un figlio a carico. Nonostante questo, l’Ufficio studi della CGIA stima che l’ammontare complessivo della spesa destinata ai regali si ridurrà di 1 miliardo rispetto al 2023, scendendo a quota 10 miliardi. Un importo che rispetto a 10 anni fa è ridotto addirittura di un terzo. Come mai? In primo luogo perché tantissimi italiani, approfittando del Black Friday, anticipano sempre più spesso a novembre l’acquisto dei doni da mettere sotto l’albero. In secondo luogo perché in questi ultimi anni le famiglie hanno diminuito il budget destinato alle spese “accessorie” e ciò ha comportato una conseguente flessione della propensione a fare i regali nel periodo natalizio.