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Ma serve un cambiamento

Trasporto Pubblico, in media saltano 30 corse su 1700. Start: arrivati nuovi autisti

In foto: Start Romagna (@newsrimini)
Start Romagna (@newsrimini)
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 5 dic 2024 14:05 ~ ultimo agg. 16:38
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L’avvio dell’anno scolastico insieme alla carenza cronica di autisti, ha creato non pochi disagi al Trasporto Pubblico Locale nel bacino riminese dove tante corse sono saltate ed è montata la protesta di numerosi utenti. A farla propria lo stesso comune di Rimini che ha convocato nelle scorse settimane un tavolo urgente con Agenzia Mobilità e Start Romagna proprio per cercare immediati correttivi. Il peggio, spiega il presidente di Start Roberto Sacchetti alla trasmissione di Icaro “Fuori dall’Aula” dovrebbe però essere alle spalle. “La situazione è un po’ migliorata perché dall’inizio di dicembre siamo riusciti ad inserire tre nuovi autisti” dice. Il numero uno di Start mette anche in fila alcuni numeri per cercare di far capire la mole del servizio svolto: ogni giorno nel bacino riminese vengono effettuate circa 1.700 corse e quelle che saltano sono l’1,8% (circa una trentina). Alla voce autisti, sono 276 quelli operativi nel riminese con tre attualmente inidonei. “In media un autista fa una decina di corse al giorno – evidenzia – e se ne mancano tre o quattro ci sono 30/40 corse che non riusciamo a garantire“. Oltre alla carenza di autisti, a complicare le cose ci si mette poi il traffico spesso caotico nelle ore di punta e non aiuta neppure il fatto che ormai non esistano più corsie preferenziali nelle città. E se nel breve periodo si cercheranno correttivi urgenti, secondo Sacchetti sarà però necessario nel medio/lungo termine ripensare il modello di servizio di trasporto pubblico, ormai identico da troppo tempo. Sull’esempio dello shuttle mare, il presidente di Start avanza l’ipotesi di più servizi a chiamata: “può rappresentare una alternativa ad alcune linee che a volte viaggiano con pochissimi passeggeri a bordo. Ovviamente si tratta di ipotesi da studiare ma che possono rappresentare una prospettiva futura di trasporto pubblico più compatibile con le risorse economiche che il sistema Paese riesce a mettere a disposizione“. Da anni l’apposito fondo nazionale è infatti invariato, senza neppure l’adeguamento all’inflazione e “a livello centrale, il trasporto pubblico locale ha ricavi complessivi che non coprono neppure la metà del costo del lavoro.” Sacchetti si sofferma anche sul tema evasione: “lo stiamo affrontando molto seriamente – dice – ma ci sono difficoltà perché se trovare gli autisti è difficile lo è ancor di più trovare i verificatori perché c’è anche un problema di sicurezza“. Il presidente di Start evidenzia però come l’obiettivo non sia quello di recuperare risorse ma di garantire equità. “Consideriamo poi – aggiunge – che più si potenziano i controlli e quindi il personale e più cresce la curva dei costi col rischio di avere meno risorse e non di più. Comunque l’obiettivo – conferma – è quello potenziare e 12 nostri autisti inidonei hanno prestato giuramento per diventare accertatori“. Il prossimo anno scadrà poi il contratto con la società che si occupa del servizio (che era stato esternalizzato). “Faremo una nuova gara – conclude Sacchetti – e stiamo pensando di dividerla per bacini, avendo così più di una società“.

Fuori dall’Aula 24/25. Trasporto pubblico e Metromare: criticità e nuovi sviluppi