Teatro Galli, sipario, piano e busto. L'assessore risponde a Renzi
Il teatro Galli e in particolare il recupero delle sue dotazioni storiche sono state al centro di una interrogazione di Gioenzo Renzi nel consiglio comunale di giovedì. Il consigliere di Fratelli d’Italia ha chiesto all’amministrazione di provvedere al restauro del sipario storico che, nonostante uno studio di fattibilità del 2017, resta chiuso in una cassa nei depositi del museo comunale. Inoltre Renzi invita a ricollocare nel teatro il busto di marmo del Poletti che nel 1857 era sopra la porta principale di ingresso (anch’esso ora rinchiuso in una cassa) e il pianoforte usato da Verdi per la prima dell’Aroldo che attualmente è di proprietà di un collezionista di Misano. A rispondergli, l‘assessore alla cultura Michele Lari. Per quanto riguarda il sipario lo studio di fattibilità è servito a definire linee guida e aspetti tecnici ma, evidenzia, le donazioni dell’Art Bonus per il suo restauro al momento non sono sufficienti a coprire il costo stimato di 320.000 euro. “Nel 2022 – prosegue Lari –, in collaborazione con la Soprintendenza, il Sipario è stato trasferito nell’Ala Nuova del Museo della Città, in una sede più sicura e climatizzata, dove è stato predisposto un sistema di controllo passivo dei parametri ambientali, garantendo una conservazione ottimale. Siamo aperti a interessamenti di mecenati e continueremo a monitorare ogni possibilità di finanziamento per rendere possibile il restauro del Sipario“. Per il busto del Poletti invece servirà una valutazione su tempi, costi e modalità mentre sul pianoforte di Verdi l’assessore ricorda che “già nel 2015, in occasione dell’evento ‘Verdi nell’aria’ e del ritorno dell’Aroldo al Galli, abbiamo valorizzato il legame tra il grande compositore e la nostra città. E’ evidente che trasformare questa suggestione in un progetto concreto richiede un impegno significativo in termini di risorse economiche, logistiche e organizzative“.
La nota del consigliere Gioenzo Renzi
Sono trascorsi 6 anni dall’inaugurazione, avvenuta il 28 Ottobre 2018, del ricostruito Teatro Poletti, che ha ridato vita ad uno dei più significativi teatri ottocenteschi.
Nell’ambito della ricostruzione “filologica”, non è ancora avvenuto il recupero di alcune “dotazioni storiche” del nostro Teatro.
Dopo lo studio di fattibilità commissionato, nel 2017, alla ditta Leonardo di Bologna e l’incarico iniziale alla restauratrice Laura Ugolini, infatti non hanno avuto seguito gli interventi annunciati per il restauro del Sipario Storico del Teatro;
Lo spettacolare Sipario Storico resta invisibile, rinchiuso in una cassa lunga 12 metri, nei depositi del Museo Comunale, senza sapere se e quando verrà restaurato, valorizzato e reso visibile ai Riminesi.
Tra i Sipari Storici è ”uno dei più pregiati e preziosi”, di alto valore artistico e spettacolare, raffigurante “Cesare al passaggio del Rubicone”, opera in tempera su tela di metri 17,70×11,30 di Francesco Coghetti, dipinta nel 1857.
Il Sipario fu salvato dalle distruzioni della guerra per merito del custode del Teatro, Aldo Martinini, che lo trasportò precauzionalmente a San Marino; nel dopoguerra è rimasto abbandonato per decenni, arrotolato sul pavimento del salone del Palazzo dell’Arengo, poi in una cassa dei depositi comunali di via della Gazzella, e ora nel Museo della città.
Sottolineo che l’Amministrazione Comunale non ha stanziato alcuna risorsa per il restauro del Sipario Storico, a fronte di una spesa quantificata nel 2019 di 320.000 euro, prevista nel Bilancio 2019-2021 con i finanziamenti privati Art-Bonus, poi addirittura eliminata..
Con interrogazione Consigliare al Sindaco, domani sera, chiederò:
1) all’Amministrazione Comunale di provvedere al restauro del Sipario Storico, con il cofinanziamento del Comune e dei Privati (tramite Art Bonus), e dar seguito alla sua ricollocazione naturale nel Teatro, per tornare ad essere ammirato dal pubblico.
Come ha fatto, proprio quest’anno, il Comune di Spoleto reperendo le risorse proprie e dei privati per il restauro del Sipario Storico del Teatro Menotti, opera di Francesco Coghetti del 1861, raffigurante “Annibale sconfitto sotto le mura di Spoletto”.
2) il restauro e la ricollocazione, con parere della Soprintendenza, del busto di marmo del Poletti, opera dello scultore carrarese Pietro Tenerani (1798-1869), posizionato nel 1857 sopra la porta principale d’ingresso alla sala del Teatro, tutt’ora rinchiuso in una cassa per i lavori di ricostruzione del Teatro.
3) l’acquisto e la ricollocazione nel Teatro, del pianoforte storico, utilizzato da Giuseppe Verdi per le prove e la prima assoluta dell’Aroldo, in occasione dell’inaugurazione, avvenuta il 16 Agosto 1857, del Teatro Nuovo di Rimini, attualmente di proprietà di un noto collezionista e commerciante di pianoforti di Misano Adriatico.
Tali interventi sono richiesti per la restituzione alla città di opere di interesse storico, la completa valorizzazione del patrimonio culturale e delle radici identitarie del nostro Teatro.
La risposta dell’assessore Michele Lari
“Questa amministrazione sta dimostrando una grande attenzione verso il patrimonio artistico e culturale della città, come testimoniano numerosi interventi significativi. Tra questi, la riqualificazione del percorso del ‘300 nel Museo della Città è un esempio emblematico. Inoltre, la statua di Giulio Cesare, per la prima volta trattata come un bene culturale, è attualmente in restauro. Stiamo collaborando con un importante ente di restauro per interventi sul Bellini, un simbolo del nostro museo, e abbiamo recentemente acquisito la biblioteca personale di Federico Fellini, composta da oltre 2.000 volumi, arricchendo ulteriormente le nostre collezioni. Parallelamente, sono in corso grandi operazioni di restauro, sostenute anche dall’introduzione di strumenti moderni come l’Art Bonus, che ci hanno permesso di coinvolgere attivamente cittadini e istituzioni. Due esempi di successo sono gli interventi sul Tempietto di Sant’Antonio e sul Capitello di Roberto Malatesta, simboli di una virtuosa collaborazione tra pubblico e privato.
Sul tema del Sipario storico del Teatro Galli, è importante chiarire che il progetto avviato nel 2019 era uno studio di fattibilità per definire linee guida e aspetti tecnici. L’Art Bonus per il suo restauro rimane attivo, ma al momento le donazioni non sono sufficienti a coprire il costo stimato di 320.000 euro. Sebbene nel bilancio comunale non fossero previsti stanziamenti dedicati, gli uffici hanno monitorato costantemente bandi di finanziamento, incluso il PNRR, senza però individuare opportunità specifiche. Nel 2022, in collaborazione con la Soprintendenza, il Sipario è stato trasferito nell’Ala Nuova del Museo della Città, in una sede più sicura e climatizzata, dove è stato predisposto un sistema di controllo passivo dei parametri ambientali, garantendo una conservazione ottimale. Siamo aperti a interessamenti di mecenati e continueremo a monitorare ogni possibilità di finanziamento per rendere possibile il restauro del Sipario.
Per quanto riguarda il busto di Poletti, serve approfondire i dettagli relativi a tempi, costi e modalità di collocazione all’interno del Teatro Galli. Sarà necessario un ulteriore confronto con la Soprintendenza per garantire che la sistemazione sia rispettosa dell’estetica del teatro e per aggiornarsi sul costo.
In merito al pianoforte di Verdi, ricordiamo che già nel 2015, in occasione dell’evento ‘Verdi nell’aria’ e del ritorno dell’Aroldo al Galli, abbiamo valorizzato il legame tra il grande compositore e la nostra città. E’ evidente che trasformare questa suggestione in un progetto concreto richiede un impegno significativo in termini di risorse economiche, logistiche e organizzative”.