L’Amministrazione comunale di Santarcangelo partecipa al Bando regionale sulla rigenerazione urbana 2024 con il progetto “Riscoprire la via Emilia”, finalizzato alla valorizzazione del patrimonio storico, degli spazi pubblici come luoghi di socialità e all’adozione di misure contro i cambiamenti climatici.
Il filo conduttore del progetto – già inserito nelle Linee di mandato 2024/29 e futura azione specifica del Pug – è quello di riportare valore, con la riqualificazione e la restituzione degli spazi collettivi alla comunità, all’antico tracciato della via Emilia, che prima di essere deviato con il percorso odierno arrivava da Savignano fin sotto l’arco di Ganganelli, attraverso l’attuale via Andrea Costa, e proseguiva in direzione Rimini lungo via Pascoli. In questo snodo si trova la parte ottocentesca del centro urbano e si incontrano luoghi simbolo della città: oltre all’arco e alla piazza dedicati al papa, la scuola primaria – già fabbrica di pipe e chiesa – fino al Caffè Trieste, che ha accolto i più grandi intellettuali del Novecento santarcangiolese. Oltre al patrimonio storico e culturale, il tracciato storico della via Emilia e piazza Marini ospitano servizi, commercio di vicinato, scuole, spazi pubblici, la biblioteca e le aree del mercato: un elemento di grande vivacità tipico di Santarcangelo, ma che allo stesso tempo presenta criticità dal punto di vista della viabilità, dell’accessibilità e più in generale della vivibilità dell’area.
Di tutto il progetto complessivo, la parte candidata al bando regionale 2024 riguarda l’intervento su piazza Marini, interessata anche da un progetto di messa in sicurezza idraulica: tra le misure previste, una rifunzionalizzazione complessiva della mobilità e dell’accessibilità dell’area, anche in termini di sosta, la riqualificazione degli spazi pubblici e degli assi stradali con diverse ipotesi di pedonalizzazione e incremento della fruibilità dell’area, la valorizzazione dei beni storico-culturali che si affacciano lungo la via Emila, tra cui proprio i portici Torlonia, nonché le misure di adattamento climatico con la piantumazione di alberi in grado di abbassare le temperature dovute all’isola di calore urbana e ridurre il rischio di allagamenti.
Trattandosi di un progetto ambizioso che mira alla riqualificazione strategica di un’area molto ampia, si è reso necessario suddividere l’intervento in più stralci: il punto di inizio è proprio quello che interessa piazza Marini e che richiederà un finanziamento di 1.650.000 euro, per il quale l’Amministrazione comunale ha richiesto un contributo di 1.250.000 euro attraverso il bando rigenerazione urbana 2024.
“Quello che presentiamo in Regione non è altro che l’impegno di ragionare e intervenire su un’area sensibile e di grande valore come il tracciato storico della via Emilia, coniugando esigenze di residenti, commercianti, studenti, lavoratori, turisti e altri utenti della città”, dichiara l’assessora alla Pianificazione urbanistica Angela Garattoni. “Le ipotesi di riorganizzazione della sosta e della viabilità e della valorizzazione storica nell’ambito della rifunzionalizzazione della via Emilia e di piazza Marini saranno infatti vagliate in maniera partecipata da tutti i portatori d’interesse, con l’attivazione di due percorsi di coinvolgimento della comunità. Uno sarà dedicato ai commercianti e agli ambulanti per concertare la strategia complessiva, nella salvaguardia delle imprescindibili funzioni commerciali dell’area, mentre l’altro sarà riservato ai residenti del centro, con particola attenzione agli utenti fragili, e a tutti i frequentatori dei servizi della zona per mettere a fuoco le esigenze di accessibilità e le dotazioni pubbliche” aggiunge l’assessora.
Diverse sono infatti le ipotesi immaginate per il tracciato della vecchia via Emilia e per piazza Marini – con tipi e ampiezze di pedonalità diverse, spazi pubblici più o meno ampi, sistemi intelligenti per la gestione del traffico e delle aree di sosta, monitoraggi ambientali – che saranno vagliate e valutate in maniera collettiva nei tavoli di partecipazione suddivisi in cinque fasi: ascolto, co-progettazione, sperimentazione, conclusione della progettazione, monitoraggio.
“L’inserimento di questa analisi strategica e degli obiettivi nel Pug – conclude l’assessora Garattoni – darà la possibilità di intervenire anche sugli stralci non inseriti nel bando, dando il quadro per coordinare sia i lavori pubblici sia gli eventuali interventi dei privati che si presenteranno in futuro”.