E’ in libreria “Vivere! Un Mondiale”, la prima fatica letteraria di Antonio Maria Ioli. Antonio, laurea in legge è giornalista, con regolare tesserino ama precisare, dal 1968 è il decano dei giornalisti riminesi. Antonio inizia la carriera come corrispondente de Il Giorno di Milano e contemporaneamente approda al suo vero amore, la redazione sportiva del Corriere dello Sport – Stadio. E’ al Giorno di Milano che ha modo di confrontarsi con il più importante giornalista di calcio di tutti i tempi, Gianni Brera, è lui che fulmina Antonio sulla via del calcio.
Nella metà degli anni settanta il ventenne Antonio vive l’epopea della nascita ed esplosione delle radio libere dall’osservatorio di Radio Rimini nell’indimenticabile fucina di idee, competenze ed esperienze che si coagulano intorno a Gilberto Gattei con cui collabora. Grazie a questa poliedricità di esperienze ha il privilegio di intervistare i personaggi sportivi più importanti dei tempi sempre in vacanza sulla riviera tra i quali il mitico Pelè accompagnato da Antonio nel suo viaggio di nozze e l’altrettanto mitico cestita dei Los Angeles Lakers Karrem Abdul -Jabbar.
Ma gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo ed Antonio incappa nella vincita del concorso di notaio, lascia il giornalismo professionistico a cui rimane legato dalla passione per il calcio e dalle chiacchierate con l’amico Silvano Cardellini, allora funzionario della Associazione degli Industriali, che seguirà una strada inversa approdando al Resto del Carlino.
Tutt’ora fa parte di un gruppo di opinionisti che collabora con Italo Cucci sul Corriere dello Sport – Stadio, e anche qui si parla di calcio. Il libro in vendita su Mondadori Store e nelle librerie Mondadori , Rizzoli, Hoeply, Amazon, affronta i temi della vita e dell’amore in età matura attraverso le emozioni di un tecnico professionista di calcio approdato ai 50 anni dove o la vita svolta o deriva verso abitudini consolidate.
Il personaggio di Antonio Ioli ha il coraggio di cambiare trovando nuovi compagni di strada sia maschili che femminili, l’amore, e naturalmente partecipa all’esperienza professionale più importante della sua vita, il Mondiale di Calcio. La domanda ovvia è perché un libro dopo tante altre esperienze: “ Ho scritto tanto: pezzi giornalistici, atti notarili, la scrittura è stata parte importante della mia vita, mi sono reso conto che mancava questa esperienza. Non è stato semplice buttarsi, poi a poco a poco ho capito che tramite questo libro potevo confrontarmi con i lettori sugli argomenti che mi appassionano, la vita, il calcio e l’amore. In tutti e tre questi ambiti occorre avere coraggio come quando si batte un rigore”.
In ultimo l’incipit del Maestro Italo Cucci: “Complimenti per il libro caro Ioli e grazie per essere ancora in questo club ( sul Corriere dello Sport – Stadio) a cui lei attribuisce ispirazioni sul calcio fonte di ogni meraviglia e di ogni pena”.